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Volete sapere se nella banca dati della Polizia di Stato ci sono informazioni che vi riguardano?

La risposta è nel CED (Centro Elaborazione Dati), l’apposito sistema informatico interforze. La Legge n. 121 del 1981 obbliga le Forze di Polizia a inserire nel CED, in modo sintetico e veloce, qualsiasi informazione legata alla vigilanza, al controllo, ai procedimenti giudiziari, agli atti di polizia giudiziaria. Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, titolare del trattamento, può utilizzare i dati personali contenuti nel sistema per espletare i propri compiti istituzionali.

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Banca dati Polizia di Stato: chi può accedervi

Solo gli Ufficiali di Polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, Funzionari dei servizi per le informazioni e la sicurezza e Agenti di Polizia giudiziaria autorizzati possono prendere visione della banca dati della Polizia di Stato. I comuni cittadini, invece, non hanno accesso a tali informazioni.

Banca dati Polizia di Stato: come inoltrare la domanda

Per ottenere l’accesso alla Banca dati delle Forze di polizia è necessario compilare i moduli: (modulo 1.amodulo 2.a e modulo 1.b). e inviarli, unitamente a una copia del documento d’identità, tramite posta, PEC o presentandoli direttamente agli uffici territoriali.

Ecco l’indirizzo:

Ministero dell’Interno

Dipartimento della Pubblica Sicurezza

Direzione Centrale della Polizia Criminale

Via Torre di Mezzavia, 9

00173 Roma

I titolari di una casella di posta elettronica certificata (PEC) potranno indirizzare le loro istanze all’indirizzodipps.dcpcufficiocontenzioso@pecps.interno.it

Nel caso in cui alla richiesta non sia fornita una risposta ritenuta soddisfacente, l’interessato può proporre reclamo al Garante per la protezione dei dati personali, al seguente indirizzo:

Garante per la protezione dei dati personali

Piazza Venezia n. 11

00187 Roma

Tel.: (+39) 06.696771

Fax: (+39) 06.69677.3785

garante@gpdp.it

É opportuno che i documenti inviati siano pienamente leggibili e contengano un idoneo recapito del richiedente (postale o PEC) dove l’interessato possa agevolmente ricevere la risposta. Coloro che hanno meno di 18 anni devono allegare una firma dei genitori o del tutore nominato dal tribunale. La risposta arriva entro 30 giorni e, qualora non fosse soddisfacente, è possibile rivolgersi al Garante per la protezione dei dati personali o al Responsabile della protezione dei dati contattando il servizio di call center banca dati delle Forze di polizia.

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Banca dati Polizia di Stato: per quanto si conservano i dati personali

I dati delle persone sottoposte a indagini penali, anche nel caso in cui vengano riconosciute estranee ai fatti, rimarranno nella banca dati della polizia per venti anni dalla data di archiviazione. Dopo dieci anni, queste informazioni saranno visibili solo agli operatori interessati. La Cassazione ha fornito queste indicazioni in merito al decreto del Presidente della Repubblica 15/2018, decreto che ha attuato i principi del codice della privacy in relazione ai trattamenti effettuati per motivi di polizia.

Banca dati Polizia di Stato: cosa si può richiedere

I cittadini possono presentare le loro richieste per: aggiornare i loro dati in caso di fatti penalmente rilevanti commessi in età minorenne, per estinzione del reato, richiedere la riabilitazione, revocare le sentenze o i decreti di condanna e revocare misure di carattere amministrativo. In tali casi, è necessario fornire una copia conforme della documentazione pertinente.

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