Difesa

Ministro Della Difesa sull’invecchiamento del personale: “Differire a oltre il 2024 l’organico ridotto di 150mila militari”

Riportiamo in anteprima la seconda parte dell’audizione del Ministro della Difesa on. Lorenzo Guerini in Commissione Difesa, durante la quale ha riaffrontato alcune tematiche già esposte in sede di prima riunione e risposto ad alcuni quesiti rivolti dai deputati presenti.

Sugli effetti della legge n. 244 del 2012 e sugli arruolamenti, ritengo necessario rammentare innanzitutto quali finalità si poneva la citata legge, ovvero il raggiungimento del volume organico di 150.000 militari e 20.000 civili, da conseguire entro il 2024. Tali misure si inserivano nell’ambito del più ampio contesto della spending review, con l’obiettivo di attuare una revisione delle dimensioni strutturali e organiche dello strumento militare nazionale.

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In particolare, miravano essenzialmente ad incrementare le risorse per il funzionamento delle Forze armate, riducendo il personale. Gli effetti auspicati non sono però stati del tutto conseguiti, dal momento che i risparmi derivanti dalla riduzione dei volumi organici hanno contribuito, in parte, al miglioramento dei saldi di finanza pubblica e, per la quota rimanente, vengono ulteriormente erosi dagli obiettivi di risparmio, fissati annualmente sulla spesa dei singoli Ministeri.

A ciò si aggiunge l’acuirsi della problematica del progressivo invecchiamento del personale, poiché, per centrare i target imposti dalla legge, si sono potuti reclutare meno giovani.

Dobbiamo continuare a sfruttare al massimo la flessibilità che la norma già prevede per la definizione annuale degli organici durante il periodo transitorio, cioè fino al 2024. In secondo luogo considerare la possibilità di differire annualmente a oltre il 2024, posticipare di anno in anno qualora necessario, il conseguimento dell’organico a regime, che prevede 150.000 unità per il personale militare e 20.000 per quello civile.

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In merito al quesito posto dall’onorevole Deidda, sulla possibilità di reintrodurre gli ausiliari nell’Arma dei carabinieri, specifico che la tematica dei ricollocamenti è complessa, perché il bacino di risorse è comune a diversi dicasteri e perché occorre contemperare le aspirazioni del personale con le esigenze funzionali. Ritengo, pertanto, che il sistema di reclutamento delle Forze armate debba essere considerato nella sua globalità e che interventi settoriali, se non affrontati in una prospettiva generale, potrebbero risultare non adeguati. Peraltro, le diverse forme di reclutamento devono essere armonizzate con le riserve di posti a favore dei volontari delle Forze armate, per non alimentare forme di precariato e venire incontro alle legittime aspettative dei giovani a conseguire un impiego stabile.

In merito all’intervento dell’onorevole Del Monaco, sull’operazione «Strade sicure», chiarisco che si tratta di un’operazione di sicuro valore per le Forze armate, e in tale ottica abbiamo assicurato un innalzamento del limite medio per lo straordinario personale impiegato, portandolo da 14,5 a 21 ore, per un importo annuo di circa 15 milioni di euro. Abbiamo dato mandato allo stato maggiore della Difesa di fare un approfondimento sulle modalità di impiego tecnico militare, proponendo ai prefetti le migliori modalità di utilizzo degli assetti coinvolti. Ciò detto, confermo comunque l’intendimento di avviare una riflessione collegiale in ambito governativo su «Strade sicure», volta alla sua riqualificazione.

In merito all’intervento dell’onorevole Del Monaco, sulla problematica dei suicidi, preciso e voglio rassicurare la Commissione che l’attenzione della Difesa sul fenomeno è, e resterà, elevata. Concordo con l’onorevole Del Monaco sul fatto che il fenomeno debba essere affrontato in maniera sistemica, al fine di assicurare al personale un adeguato supporto psicologico, non solo in occasione dell’esposizione a eventi critici o di particolare gravità, che possano tradursi in casi di disturbo post traumatico da stress, ma più in generale anche nell’affrontare situazioni che possano preludere ad atti di autolesionismo.

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