Difesa

PROVE FISICHE NON VINCOLANTI PER LE FORZE ARMATE

(Come saranno i militari di domani? Chi vuole rimaner legato all’immaginario collettivo di un soldato tutto muscoli alla Rambo e con capacità atletiche specifiche dovrà presto ricredersi. Dallo scorso mese di settembre, infatti, sono stati introdotti nuovi criteri di accesso all’Esercito, che escludono le prove fisiche dalla determinazione di idoneità o non per il concorso VFP1 (quello di volontario in ferma prefissata).

Le nuove disposizioni della Forza armata, d’altronde, sono chiare: «Nelle more della formalizzazione del decreto dirigenziale di modifica da apportare al primo e secondo bando di reclutamento dei volontari in ferma prefissata di un anno nell’Esercito, per l’anno 2017 – si legge nell’avviso della Forza armata – si avvisa che il mancato superamento delle prove di efficienza fisica non determinerà più un giudizio di idoneità e, quindi, l’esclusione dal concorso». Insomma, le prove fisiche non comporteranno altro che «l’attribuzione eventuale di un punteggio incrementale» e per le stesse sono state «eliminate le soglie minime previste per l’idoneità».

Da ciò che risulta, la decisione sarebbe stata presa su indicazione politica in modo da poter arruolare il giusto numero annuale di militari (8mila circa). Fino al 2016, infatti, non tutti i posti venivano coperti per il mancato superamento delle prove di idoneità fisica e con questo escamotage, pare, si riuscirà a coprire tutti i ruoli disponibili.

Chi non ricorda di conoscenti esclusi perché non hanno portato a termine la serie di flessioni proposte o perché hanno impiegato troppo tempo per coprire in corsa una distanza? Ma che comportano le nuove misure? Da una parte, sicuramente, contribuiscono, seppur parzialmente, a ridurre la disoccupazione giovanile, arruolando anche i giovani che non hanno i requisiti fisici minimi. Che è poi un po’ il disegno previsto dal Libro bianco della Difesa di cui tanto si discute in questi giorni. Ma dall’altra crea non pochi problemi.

Se in passato la prestanza atletica era uno degli aspetti più importanti per l’arruolamento dei soldati, visto il tipo di attività che devono affrontare e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito aveva introdotto prove più restrittive proprio per reclutare i migliori, oggi si va incontro all’inserimento nelle Forze armate di un militare sicuramente meno capace dal punto di vista fisico, ma con qualità intellettuali migliori. È da chiedersi, però, in certe situazioni quanto conti l’intelligenza in mancanza di altri requisiti.

Molti dei volontari in ferma prefissata che dovranno rimanere un anno nelle Forze armate, infatti, successivamente accedono ai concorsi in VFP4 (ferma prefissata di 4 anni) o tentano i concorsi nelle forze di polizia italiane. Saranno i soldati di domani, insomma, che magari diventeranno specialisti, che dovranno sparare in situazioni di conflitto, che dovranno andare in teatro operativo. Ma che succederà se non avranno la forza di impugnare un’arma, trascinare un ferito o sollevare una bomba da mortaio (tutti requisiti elencati nella tabella delle prove fisiche da superare)?

Ciò che è certo è che l’Esercito prenderà tutti, basta far numero. Un altro step per trasformare l’istituzione militare in un organismo di protezione sociale o uno stipendificio. In un’epoca in cui i soldati sono chiamati a controllare le strade delle nostre città per affrontare un eventuale terrorista, a intervenire in caso di calamità naturale, di conflitto a fuoco e chi più ne ha più ne metta, in breve tempo saremo costretti a vederci circondati da militari con la pancetta, che non sono in grado di imbracciare una mitragliatrice o di salvare un cittadino in pericolo. Al massimo potranno stare seduti dietro a una scrivania. E, visti i tempi, con una Difesa così, c’è davvero poco di cui gioire.

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