L’Arma dei Carabinieri torna ai vertici dell’Intelligence: Generale Cinque nominato Vice Direttore del DIS
L’attesa nomina conferma quanto anticipato da InfoDifesa e segna il ritorno dell’Arma nell’Intelligence dopo un anno di assenza (per approfondire qui e qui e qui)
La notizia che InfoDifesa aveva anticipato mesi fa è finalmente ufficiale: il Vice Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Mario Cinque, è stato nominato Vice Direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS). La nomina, formalizzata tramite DPCM firmato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, riporta l’Arma dei Carabinieri ai vertici dell’Intelligence nazionale dopo quella che molti osservatori hanno definito un’inspiegabile assenza durata circa un anno (da quando Parente ha lasciato l’AISI).
Un ritorno atteso e necessario
Il provvedimento, del quale è stato prontamente informato il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, rappresenta una svolta significativa per il sistema di intelligence italiano. L’allontanamento dell’Arma dalle posizioni di vertice dei servizi segreti era apparso a molti analisti come un’anomalia strategica, considerando il patrimonio di competenze e l’esperienza che i Carabinieri hanno storicamente apportato al comparto sicurezza nazionale.
Il plauso del Ministro della Difesa
Non è tardato ad arrivare il messaggio di congratulazioni del Ministro della Difesa Guido Crosetto: “Congratulazioni al Generale Cinque. Questa nomina è il giusto riconoscimento del valore di un servitore delle Istituzioni che, nel corso della sua carriera, ha sempre operato nell’interesse del Paese, con impegno e dedizione. Auguri di buon lavoro!” Le parole del Ministro sottolineano l’importanza strategica di questa nomina per il rafforzamento dell’intero sistema di sicurezza nazionale.
Una carriera al servizio delle istituzioni
Il Generale Cinque porta al DIS un bagaglio di esperienza maturato in decenni di servizio nell’Arma dei Carabinieri, dove ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità fino a raggiungere la posizione di Vice Comandante Generale. La sua nomina sembra voler colmare quella che in molti, all’interno degli ambienti della sicurezza, consideravano una lacuna nella struttura dell’intelligence italiana, rimasta per troppo tempo priva del contributo dell’Arma.
Prospettive future per l’intelligence italiana
Con questa nomina, il sistema di intelligence italiano torna a beneficiare dell’apporto dei Carabinieri ai suoi massimi livelli decisionali, ripristinando un equilibrio che appare fondamentale in un periodo di crescenti sfide alla sicurezza nazionale ed internazionale. Gli esperti del settore vedono in questa scelta un segnale di continuità con la tradizione di eccellenza che ha sempre caratterizzato la collaborazione tra l’Arma e il comparto intelligence.

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