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Governo, inizia la stagione delle nomine: Intelligence, Carabinieri e Forze Armate

Il governo apre le danze per i nuovi incarichi, le poltrone più “calde” dell’inverno, quella sulla Sicurezza Nazionale. In questi giorni si è parlato molto di Vecchione al DIS, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, l’organo di cui si avvale il Presidente del Consiglio  nella programmazione della ricerca informativa, nell’analisi e nelle attività operative di AISE e AISI. Nella legge di bilancio è stata inserita una norma per istituire, sotto forma di fondazione, l’Istituto italiano di cybersicurezza. La Fondazione verrà vigilata dal Dis sull’attività tecnico operativa e riceverà dieci milioni di euro, stanziati con i residui di bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il premier Conte protenderebbe nella riconferma di Vecchione al Dis, lasciando campo libero alle altre forze politiche di maggioranza la nomina dei vicedirettori rimasti vacanti all’Aise e al Dis stesso.

La casella di direttore dell’Aisi è rinviata di un anno dopo la decisione di palazzo Chigi di prorogare Mario Parente. In piena emergenza Covid-19 ci sono minacce a più riprese di infiltrazioni mafiose nell’economia. Rischi di eversione e di instabilità per l’ordine pubblico. Incursioni e attacchi dall’estero all’economia nazionale, Conte così non ha avuto dubbi: una discontinuità all’Aisi sarebbe stata rischiosa. I servizi d’intelligence in effetti hanno una configurazione superconcentrata al vertice. E i nuovi direttori, se arrivano dall’esterno, impiegano mesi e mesi prima di conoscere e diventare padroni della macchina. Così il 16 giugno scorso, quasi allo scoccare della mezzanotte della scadenza dell’incarico, Conte manda al Copasir, il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica presieduto da Raffaele Volpi (Lega), un decreto di proroga “tecnica” di un anno per Parente.

La proroga di Parente avrà delle conseguenze non da poco. La direzione dell’AISI si vociferava sarebbe dovuta ricadere su Angelo Agovino, attuale Generale dei Carabinieri e vice direttore dell’AISE, per continuare la scia dei generali dei carabinieri a capo dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna. Ora la proroga di Parente potrebbe cambiare i piani originari e spostare, forse, Agovino alla guida dell’Arma dei carabinieri, facendo saltare la proroga a Nistri, per il quale, secondo molti ci sarebbe un posto di rilievo al Ministero dei Beni Culturali. Insomma un cambio di scenario non irrilevante soprattutto per il generale Agovino, che dovrebbe rinunciare ai potenziali 8 anni (4 + 4 di proroga) alla guida dei servizi interni, per avere il difficile timone dell’Arma per “soli” 3 anni non prorogabili. Ma oltre la durata, il “bello” dell’AISI è la possibilità di operare con libertà e nell’ombra, lontano dagli scandali e le polemiche che, purtroppo, hanno, di recente, investito l’Arma dei carabinieri.

Per approfondire sulla nomina ai vertici dell’Arma leggi anche Continuità o Nuovo Inizio. Chi guiderà l’Arma dei Carabinieri?

Secondo alcune fonti Agovino potrebbe anche aspettare 6 mesi ed aver la nomina nel 2021 al posto di Parente, con buona pace di tutte le forze politiche.  A questo punto rimarrebbe l’incognita sul successore dell’Arma, per la quale rimarrebbero in lizza il Generale Maruccia (attuale vice comandante), Il Generale Luzi (Capo di Stato Maggiore) ed il Generale Bernardini alla guida del Comando Interregionale di Padova. Una scelta determinante per il futuro dei carabinieri, in un periodo storico denso di episodi drammatici, dal triste primato dei suicidi alla vicenda della caserma di Piacenza, per non parlare del traghettamento verso il mondo sindacale. Insomma un momento importante, una scelta che non potrà essere fatta a cuor leggero e sulla quale, si spera, in una decisione non solo “politica”.

Come vice direttore dell’AISE da tempo si fa il nome del brigadiere dei carabinieri Marco Mancini, in forza ai servizi dal 1985, ma anche del colonnello della Guardia di Finanza Luigi Della Volpe e dell’Ammiraglio Carlo Massagli. Infine il vice direttore dell’AISI, carica che potrebbe essere ricoperta dal Generale Francesco Presicce (AM).

Ci aspetta non solo un inverno di nuove nomine, ma un 2021 ricco di cambi al vertice. Scade a febbraio Salvatore Farina, capo di Stato maggiore dell’Esercito. Più avanti dovranno lasciare il capo di Stato maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli; il segretario generale della Difesa Nicolò Falsaperna; il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica Alberto Rosso; il comandante generale della Guardia Costiera Giovanni Pettorino. A giugno, inoltre, finisce l’anno di incarico per il prefetto Parente alla guida dell’AISI e se a dicembre non sarà nominato Comandante Generale, Agovino potrebbe prendere il suo posto.

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