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Ucraina, Pellegrini: “Stiamo entrando in guerra. Oggi mandiamo armi domani truppe?”

L’Europa sta entrando in guerra?

“All’inizio del conflitto si discuteva dell’invio di armi e munizioni per i soldati, di armi anticarro per fermare l’avanzata russa, con l’obiettivo di lavorare diplomaticamente per ristabilire la pace. Ora sentiamo parlare solo dell’invio di carri ad alto potenziale, missili a lunga gittata e mezzi aerei per lanciare attacchi contro il territorio russo per ottenere la ‘vittoria’, come ha ribadito ieri a Kiev il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Ma veramente pensate si possa battere militarmente la Russia? La logica del supporto militare a oltranza, portata alle sue estreme conseguenze, potrebbe condurci presto a non parlare più di invio armi, ma di invio di truppe, quindi a un coinvolgimento diretto della Nato. Cosa faremo quando Zelensky ci chiederà non più solo armi ma anche uomini? E’ ipocrita chi parla di pace e, nello stesso momento, sposa la via dell’escalation militare. Dite la verità ai cittadini: l’Italia e l’Europa stanno entrando in guerra. Abbiate il coraggio di dirlo, non nascondetevi dietro a un dito”.

Lo ha detto il deputato Marco Pellegrini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Difesa alla Camera, intervenendo in aula in dichiarazione di voto sul decreto che proroga per un altro anno il sostegno militare all’Ucraina.

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La strategia politica necessaria per arrivare alla pace

“Quello che manca all’Ucraina – prosegue Pellegrini –  in questo momento non sono le armi, ma una vera strategia politica che possa farci uscire da questa guerra che rischia di diventare infinita. Non c’è più nessuno che parla veramente di negoziati e di diplomazia. La politica è la grande assente. Un ruolo che potrebbe svolgere l’Italia, se voi non foste catturati da questa furia bellicista. Per questo proponiamo da mesi che l’Italia svolga un ruolo decisivo, da protagonista, per l’apertura di tavoli negoziali e che l’Occidente e l’Europa cambino strategia al fine di innescare una escalation diplomatica che metta fine all’escalation militare che sta provocando sofferenze indicibili al popolo ucraino e che renda concreta la possibilità di arrivare alla Pace. L’Europa deve svegliarsi e ricordarsi cos’è. L’Europa non è un’alleanza militare: è una comunità politica nata per scongiurare nuove guerre che deve giocare un altro ruolo in partita, un ruolo politico e diplomatico. Se l’Europa vuole contare a livello internazionale deve abbandonare questo atteggiamento gregario e perseguire i suoi interessi, non coincidenti in questa guerra da quelli degli Stati Uniti, che non sono certo la guerra ma la pace”.

L’audizione del ministro della Difesa al Copasir

Pellegrini è uno dei membri del Copasir che domani ha in agenda l’audizione di Guido Crosetto, ministro della Difesa. Quest’ultimo nei giorni scorsi ha dichiarato che il sesto decreto di aiuti all’Ucraina, il primo del governo presieduto da Giorgia Meloni, è “in preparazione”. Venerdì, in occasione della riunione del Gruppo di Contatto per la difesa dell’Ucraina a Ramstein, in Germania, aveva riferito che ci si aspetta “nelle prossime settimane un inasprimento della guerra con un aumento esponenziale degli attacchi via terra” e ha aggiunto che “bisogna passare dalle parole ai fatti nel più breve tempo possibile”.

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