Difesa

Il DPP 2025–2027 ridefinisce missioni, investimenti e priorità della Difesa: la risposta italiana a un mondo instabile tra armi di sesta generazione, satelliti e sicurezza energetica

Nel Documento Programmatico Pluriennale un piano miliardario per modernizzare lo strumento militare e rafforzare l’autonomia strategica nazionale

“Viviamo in un’epoca in cui l’instabilità internazionale non è più un’eccezione, ma una condizione permanente.”
Documento Programmatico Pluriennale della Difesa 2025–2027


Un mondo in crisi: la Difesa italiana ridefinisce le sue priorità

Il Documento Programmatico Pluriennale della Difesa (DPP) 2025–2027 fotografa con realismo la situazione globale: guerre, instabilità e minacce ibride non sono più eccezioni ma la regola.
Nel testo si legge che “i conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, l’instabilità cronica in vaste aree dell’Africa e le tensioni crescenti nell’Indo-Pacifico delineano un quadro globale in progressivo deterioramento”.

L’Italia, si afferma, deve reagire con una strategia che integri difesa, diplomazia e industria, assumendo un ruolo attivo nel Mediterraneo Allargato — area definita “di prioritario interesse strategico” — e oltre.


Sei fronti geopolitici per l’Italia: dal fianco Est all’Indo-Pacifico

Il DPP individua sei aree chiave di crisi che condizionano la sicurezza nazionale:

  • Fianco Est / Ucraina: la Russia “non esita a usare la forza militare per obiettivi territoriali”. Il fronte orientale resta “un’area di elevata criticità e vulnerabilità strategica”.
  • Sahel e Golfo di Guinea: colpi di Stato, jihadismo e penetrazione russa e cinese mettono a rischio l’intero quadrante africano.
  • Nord Africa: la Libia è “afflitta da divisioni e interferenze straniere”, la Tunisia da “fragilità economica e istituzionale”.
  • Balcani occidentali: tensioni etniche e propaganda russa minacciano il processo di integrazione euro-atlantico.
  • Medio Oriente: la crisi Israele–Hamas e il confronto Iran–Israele “ribadiscono la necessità di un sistema integrato di difesa aerea e missilistica”.
  • Indo-Pacifico e Artico: regioni destinate a diventare “zone di competizione strategica per rotte e risorse”.

Queste aree — avverte il Ministero — richiedono una presenza militare agile, adattiva e multidominio, capace di operare “in contesti ad alta intensità e instabilità”.


Missioni all’estero: 43 operazioni e 12.124 militari nel 2025

Il DPP conferma l’impegno dell’Italia in 43 missioni internazionali, con 12.124 militari autorizzati per il 2025.
Dal Mediterraneo (Operazione Irini, Sea Guardian, Mare Sicuro) ai Balcani, dal Libano (UNIFIL) al Sahel e al Corno d’Africa, fino al Golfo di Guinea e all’Indo-Pacifico, l’Italia resta uno dei Paesi europei più attivi nel mantenimento della pace.

L’obiettivo è duplice: tutelare la sicurezza nazionale e difendere gli interessi economici ed energetici, sostenendo nel contempo le iniziative europee e il Piano Mattei per l’Africa.


Una Difesa “moderna, flessibile e credibile”

Il documento introduce un cambio di paradigma: lo strumento militare deve evolvere in un modello “moderno, flessibile e credibile”, fondato su integrazione tecnologica, digitalizzazione e rapidità di reazione.
La priorità è “raggiungere elevati livelli di prontezza e sostenibilità operativa nel tempo”, garantendo personale “qualificato, motivato e formato”.

Il Ministero sollecita inoltre la riforma delle procedure amministrative per “ridurre i lacciuoli” che rallentano l’azione della Difesa, giudicate un “vantaggio competitivo insostenibile per gli avversari”.


Bilancio: fondi certi e pianificazione triennale

Il DPP è costruito sulla Legge di Bilancio 2025–2027 (Legge 207/2024) e sul Fondo per l’attuazione dei programmi di investimento pluriennale per la Difesa nazionale.
Il Ministero chiede di rendere triennale e automatico il rifinanziamento del Fondo, per garantire “risorse certe e stabili”.

Parallelamente, l’Italia ha presentato richiesta per accedere allo strumento SAFE dell’Unione Europea, che prevede prestiti a lungo termine (fino a 45 anni) per finanziare programmi di difesa a tasso agevolato.

“La Difesa non è solo un costo – si legge – ma un volano per l’industria, per l’innovazione e per l’occupazione.”


Lo spazio e il cyber come nuovi domini di sicurezza

Il capitolo dedicato alle nuove frontiere tecnologiche segna la vera svolta del DPP 2025–2027.
Tra i principali programmi elencati nell’Annesso tecnico:

  • SICRAL 3 – nuovo satellite per telecomunicazioni militari (finanziato anche da PNRR e MIMIT, +211 milioni).
  • Piano Spaziale della Difesa – strategia nazionale per capacità satellitari integrate (+109 milioni).
  • ELINT Space-Based e Space Surveillance & Tracking – potenziamento del controllo orbitale (+131 milioni).
  • Cyber Defence e Defence Cloud – 300 milioni per digitalizzazione, reti sicure e cloud militare.
  • High Altitude Platform System (HAPS) – piattaforme stratosferiche per intelligence e sorveglianza.

L’obiettivo dichiarato è “garantire l’autonomia tecnologica e la resilienza delle reti di comunicazione della Difesa”.


Forze terrestri: rinasce la componente corazzata

L’Esercito Italiano avvia un rinnovamento senza precedenti.
Oltre all’ammodernamento dei 125 carri Ariete, è previsto l’avvio del nuovo Main Battle Tank e delle piattaforme derivate, con un valore complessivo di oltre 3 miliardi di euro.

Tra i programmi di punta:

  • Famiglia di Sistemi d’Arma della Componente Pesante (A2CS) – +1,945 miliardi.
  • Veicolo Tattico Leggero Multiruolo (VTLM 2) – +222 milioni.
  • Veicolo Blindato Anfibio (VBA) – +346 milioni.
  • Mezzi Logistici e di Mobilità Tattica – +446 milioni.
  • Ground Mobility Vehicle “Flyer” – mezzi per Forze Speciali e Brigata “Folgore”.

Obiettivo: dotare l’Esercito di mezzi “più protetti, mobili e interoperabili”, coerenti con gli standard NATO.


Forze aeree e navali: tecnologia, interoperabilità, deterrenza

Nel dominio aereo, i programmi principali riguardano:

  • GCAP – Global Combat Air Programme (Tempest): 1,18 miliardi per il caccia di sesta generazione italo-britannico-giapponese.
  • Joint Strike Fighter (JSF): integrazione di 15 F-35A e 10 F-35B, per 1,586 miliardi.
  • Light Utility Helicopter (LUH): 271 milioni.
  • Maritime Multi-Mission Aircraft (M3A): 576 milioni.

Per la Marina, gli interventi più significativi sono:

  • Cacciamine di nuova generazione: +1,025 miliardi.
  • Offshore Patrol Vessel (OPV): +273 milioni.
  • Sommergibili MLU/PVO: +174 milioni.
  • Potenziamento Brigata San Marco e GOI.

A questi si aggiunge il programma “Protezione Infrastrutture Subacquee Critiche” per salvaguardare i cavi e le dorsali digitali sottomarine (+214 milioni).


Infrastrutture, arsenali e industria nazionale

Il DPP prevede ingenti investimenti infrastrutturali per oltre 1,8 miliardi di euro, destinati a basi, aeroporti, oleodotti, arsenali e sacrari militari.
Tra i progetti più rilevanti:

  • Aeroporti Azzurri: +261 milioni.
  • Basi navali di Taranto e La Spezia (“Basi Blu”): +418 milioni.
  • Rinnovo arsenali e capacità di carenaggio nazionale: +82 milioni.

Sul versante industriale, viene stanziato un fondo di 50 milioni per il potenziamento degli stabilimenti di Baiano, Capua e Fontana Liri, poli strategici per la produzione di munizionamento e componenti meccaniche.


Ricerca, innovazione e cooperazione europea

Il DPP sottolinea il legame tra Difesa e innovazione.
Sono previsti 304 milioni per programmi di ricerca e sviluppo europei (EDF Work Programme 2021–2024), mentre a livello politico Roma spinge per un rafforzamento della base industriale e tecnologica europea della difesa (EDTIB).

L’Italia sostiene anche la EU Rapid Deployment Capacity, il nuovo strumento dell’UE per la gestione rapida delle crisi, e promuove la cooperazione tecnologica nell’ambito della Bussola Strategica europea.


Personale e formazione: la risorsa umana come chiave di efficienza

Accanto alle tecnologie, il DPP insiste sul valore del personale.
Il modello di Forze Armate delineato per il triennio punta su formazione avanzata, motivazione e benessere del personale militare e civile.
L’obiettivo è garantire “sostenibilità nel tempo e tutela delle risorse umane”, anche attraverso misure di ammodernamento delle caserme, incentivi tecnici e programmi di aggiornamento professionale.


La Difesa come architrave dello Stato moderno

Il DPP 2025–2027 segna una svolta politica, industriale e strategica.
In un mondo instabile, l’Italia sceglie di investire nella propria autonomia strategica, nella tecnologia nazionale e nella credibilità internazionale.

“Difesa e sicurezza tornano centrali, ma ora tutto è sicurezza e difesa”, recita il documento.

La nuova strategia non parla più solo di armi, ma di resilienza, innovazione e consapevolezza nazionale: la sicurezza come fondamento del futuro del Paese.


Spesa Difesa Italia 2025–2027: tutti gli importi del DPP

Programmi principali – Difesa 2025–2027
Voci:
Totale (M€):
ProgrammaCategoriaImporto (M€)Note
SICRAL 3SPAZIALE186Satellite comunicazioni militari – PNRR/MIMIT
Piano Spaziale della DifesaSPAZIALE109Sviluppo integrato capacità spaziali
Famiglia sistemi d’arma pesante (A2CS)TERRENO1945Rinnovamento capacità corazzate
Programma JSF – F-35AEREO158625 velivoli (15A + 10B)
GCAP – TempestAEREO1180Caccia di sesta generazione
Cacciamine nuova generazioneNAVALE1025Flotta cantieristica minehunter
M3A – Maritime Multi-Mission AircraftAEREO576Velivolo multiruolo marittimo
VTLM 2TERRENO222Veicoli tattici leggeri
Veicolo Blindato Anfibio (VBA)TERRENO346Piattaforma terrestre-anfibia
Offshore Patrol Vessel (OPV)NAVALE273Pattugliatori costieri
Digitalizzazione Difesa & CyberC2 & CYBER300Difesa cibernetica e Defence Cloud
Aeroporti AzzurriINFR/INDUSTRIA261Rinnovo infrastrutture aeroportuali
Potenziamento poli industriali Baiano-Capua-Fontana LiriINFR/INDUSTRIA50Aumento capacità produttive nazionali

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