Esercito

SPUNTA DI NUOVO L’ESERCITO PER SISTEMARE LE BUCHE DI ROMA. ORA È DEFINITIVO

(di Mauro Evangelisti per il Messaggero.it) -ROMA Le buche della Capitale rappresentano un’emergenza, un caso di «pubblica calamità», come un terremoto o un’alluvione. Per questo motivo l’ultima versione del maxiemendamento della manovra, arrivato ieri in Senato, conferma, su proposta del Movimento 5 Stelle, l’invio dell’Esercito per riparare le strade di Roma.

Il governo sostenuto da M5S ma anche dalla Lega mette sul piatto anche risorse aggiuntive per l’emergenza romana, visto che, si legge nel sub-emendamento, è assegnata al Campidoglio «una dotazione finanziaria pari a 40 milioni di euro per l’anno 2019 e 20 milioni di euro per l’anno 2020 per interventi di ripristino straordinario della piattaforma stradale della grande viabilità». Ovvero: 60 milioni. A cui vanno aggiunti 5 milioni ogni anno per i mezzi. Totale: 75.

PIATTAFORMA
Si tratta dell’ultima versione di questo inedito provvedimento che aveva causato anche qualche scintilla tra il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, e la sindaca di Roma, Virginia Raggi. Da notare che nel testo non viene utilizzata più la parola “buca”, di per sé riduttiva e inadeguata per giustificare l’intervento dell’Esercito, ma si preferisce parlare di «ripristino della piattaforma stradale». Nella sostanza cambia poco: sempre buche e asfalto dissestato sono i protagonisti di questo piano straordinario che non ha precedenti.
Ma quando e con quali strumenti dovrebbero arrivare gli specialisti del Genio militare, con interventi che ricordano quelli eseguiti, solo per fare un esempio, ad Amatrice quando crollarono strade e ponti a causa del sisma? Il Ministero della Difesa sarà coinvolto «nei casi emergenziali» ed è anche autorizzata una spesa ulteriore di «5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 per l’acquisto di mezzi strumentali al ripristino delle piattaforme stradali». Ancora: «Gli oneri sostenuti per il concorso del Ministero della Difesa sono ristorati da Roma Capitale». Cosa significa? Lo spiega la relazione illustrativa dell’emendamento: «Roma Capitale dovrà disporre delle aperture di credito a favore di uno o più funzionari delegati dal Ministero della Difesa, per provvedere al ripianamento degli oneri direttamente o indirettamente sostenuti e quantificati sulla base delle tabelle del Ministero stesso». In altri termini: il Genio dell’Esercito interviene, ma per le spese sostenute poi si rivale su Roma Capitale, che però può contare sulle risorse previste, vale a dire i 40 milioni di euro per l’anno 2019 e i 20 milioni del 2020. Resta una domanda che rischia di alzarsi da tutte le altre città d’Italia che hanno analoghi problemi nel sistemare le strade: per quale ragione l’Esercito riparerà solo le vie di Roma?

POSSIBILITÀ
L’emendamento scritto dai 5 Stelle lo spiega in questo modo: «Le Forze Armate, oltre ai compiti istituzionali e principali di difesa dello Stato e della salvaguardia delle libere Istituzioni, concorrono allo svolgimento di compiti specifici in circostanze di pubblica calamità e altri casi di straordinaria necessità e urgenza». Sintesi: le buche di Roma sono una calamità. Ma chi decide quando chiamare l’Esercito, quando insomma è davvero a rischio la pubblica incolumità? «Sarà concordato un protocollo d’intesa per la costituzione di un tavolo tecnico presieduto dalla Prefettura di Roma con la partecipazione dei rappresentanti del dicastero interessato e del Comune». Commenta il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica: «Utilizzo delle Forze armate a supplenza di altre istituzioni pubbliche è la dimostrazione di un Paese che viaggia a passo svelto verso l’inciviltà». 

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto