Guardia di Finanza

RIORDINO DEI RUOLI: IL DOCUMENTO DELLA GUARDIA DI FINANZA PER APPUNTATI E FINANZIERI

DOCUMENTO UNITARIO DEI DELEGATI CO.CE.R. CAT “D” – APPUNTATI E FINANZIERI, APPROVATO E CONSEGNATO AL COMANDANTE GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA – GEN.CA GIORGIO TOSCHI – IN OCCASIONE DELL’INCONTRO TENUTOSI IN DATA 08 GIUGNO 2016

Come è noto il riordino delle carriere e dei ruoli per il personale del comparto, origina dall’attuazione dell’art. 8 della Legge “Madia“, datata 07 Agosto 2015 n. 124 e rubricata “Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle Amministrazioni pubbliche”. Fin dall’inizio della costituzione del tavolo di lavoro in seno al Ministero dell’Interno, al quale hanno partecipato solo ed esclusivamente le Amministrazioni del Comparto, è emerso chiaramente un metodo di lavoro che, a differenza del passato, ha sottratto un confronto congiunto, tra Governo, Amministrazioni e chi è deputato a rappresentare il personale.

Questa modalità di lavoro ha generato effetti deleteri ed inaspettati anche in seno alla nostra Amministrazione la quale, a sua volta, ha attuato un confronto con l’Organismo Centrale di Rappresentanza avviando un percorso basato su metodi e logiche che si sono accentrate sinteticamente sulla mera informazione su ciò che, di volta in volta, veniva deciso sia per quanto concerne il modello di riordino ipotizzato dal Corpo sia sulle proposte fatte dalle altre Amministrazioni in seno al precitato tavolo tecnico e non certamente su reali dinamiche connotate dalla volontà e necessità di voler recepire.

Con queste logiche non sono state fornite, peraltro, all’Organismo, progetti formali dai quali rilevare dati, proiezioni, costi per singole categorie di personale, tasso di promovibilità tra un’Amministrazione e l’altra del comparto e, cosa ancor più preoccupante, non è stato tenuto conto delle proposte formulate, ma soprattutto dei timori, che l’Organismo di Rappresentanza ha più volte posto all’attenzione in occasione degli incontri con lo Stato Maggiore del Comando Generale, nonché mediante diverse delibere che, per la loro chiarezza, puntualità e perentorietà, non lasciavano spazi ad ulteriori interpretazioni, né tantomeno sul livello di non gradimento della strada imboccata dal Corpo, nonché sulle reali aspettative del personale.

Tutti elementi fondamentali, in possesso esclusivamente dell’Amministrazione, ma essenziali a chi come noi rappresenta il personale ed è chiamato a decidere, per la propria parte, sul suo futuro, in adempimento a quel ruolo che la legge gli attribuisce per poter fornire un contributo di pensiero qualificato in rappresentanza del personale. Per non parlare, poi, delle ripetute perplessità espresse dall’Organismo circa l’utilizzo delle risorse che erano state ipotizzate per il riordino dei direttivi e dei dirigenti, contrariamente a quanto sancito dalla legge Madia e che il Consiglio di Stato, peraltro, ha recentemente stigmatizzato nel recente parere che ha rilasciato in merito ai contenuti della stessa legge delega. Per entrare, più nel dettaglio del riordino, nei vari incontri, la nostra Amministrazione ha sempre sostenuto che il Corpo ha la necessità di formare ulteriori Ispettori e di non riconoscersi in modelli organizzativi o riorganizzativi che permettano una crescita massiva del ruolo di base, che possa permettere a tutti gli attuali appuntati scelti, di transitare nel ruolo superiore. Per evitare ciò, ha ipotizzato di ridurre dalla forza effettiva dei ruoli di base un certo numero di unità di personale:

Ruolo appuntati e finanzieri, rideterminazione a 23.037 unità, anziché 27.807 attuali, con un decremento di 4.770 unità);

Ruolo sovrintendenti, rideterminazione a 8.770 unità, anziché 13.500, pari ad un decremento di 4.730 unità).

Operazione necessaria per poter finanziare, in un arco temporale di circa dieci anni, la formazione di ulteriori cinquemila Ispettori. Al riguardo, attesa anche l’insufficienza delle risorse a disposizione per poter attuare un riordino diverso, più ampio e maggiormente professionalizzante per la generalità del personale, l’Organismo e in primis i delegati della nostra categoria, hanno visto questa ipotesi come un ulteriore elemento valoriale, ponendo, tuttavia, le seguenti pregiudiziali: • l’attuazione di una procedura di alimentazione che tragga dall’interno le citate unità di personale, prioritariamente da quello più anziano ed anche dai più giovani in possesso di particolari titoli di studio, attingendo dalle categorie sottostanti con procedure concorsuali semplificate; • il rispetto del principio di equiordinazione tra le varie amministrazioni ed un analogo tasso di promovibilità tra il nostro personale e quello delle altre Amministrazioni, atteso, peraltro, che il progetto della P.S. ipotizza che nell’arco di dieci anni tutti gli attuali Assistenti capo transiteranno nel ruolo dei Sovrintendenti con procedure concorsuali semplificate (a titolo esplificativo nel progetto concordato nella giornata di ieri tra l’Amministrazione della P.S. e l’ OO.SS. è prevista la copertura dei posti da Ispettore, per il 70% riservati alla categoria Sovrintendenti e per il 30% riservato alla categoria degli Assistenti ed Assistenti capo con procedure concorsuali per soli titoli. Per quanto concerne l’area difesa è stato illustrato un modello, invece, che prevede un avanzamento dei ruoli di base con una procedura che tenga conto dell’anzianità di servizio e di quella anagrafica). Al riguardo, non sono state fornite all’Organismo, né forme di condivisione della proposta, né ipotesi di ripartizione delle riserve di posti ma di contro, dalla riunione di ieri presso lo stato maggiore Difesa è emerso che l’unico corpo di Polizia a tagliare l’organico dei ruoli di base è il Corpo della Guardia di Finanza.

Per quanto concerne l’ipotesi di attribuire la qualifica di sostituto vicebrigadiere all’appuntato scelto con almeno dodici anni nel grado, l’acquisizione della qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria con contestuale attribuzione di un assegno di responsabilità, pur riconoscendo un modello organizzativo non certamente innovativo e che si presta a reminiscenze d’altri tempi, la categoria lo ha guardato con un certo interesse, nella piena consapevolezza che servirebbero ulteriori risorse per poter creare percorsi di valorizzazione anche del personale più giovane. Un’ulteriore, forte, preoccupazione scaturisce dall’ipotesi, da alcuni paventata, di voler utilizzare gli ottanta euro mensili, riconosciuti dal Governo, sotto forma di detrazione, al personale del comparto difesa e sicurezza, per ottimizzare il riordino delle carriere. Una tale soluzione, se da un lato alimenterebbe sostanzialmente le risorse a disposizione, dall’altro priverebbe in un solo colpo, il personale più giovane, sia degli effetti economici del “bonus” sia di quelli che si avrebbero dal riordino, in quanto non interessati dai percorsi di riorganizzazione. Al di là delle carenze del metodo di confronto che si è sviluppato finora, la categoria auspica il necessario ed urgente recupero della centralità del ruolo che deve svolgere l’Organismo Centrale di Rappresentanza, nella piena consapevolezza che in assenza di una necessaria condivisione tra l’Amministrazione ed il Co.Ce.R. sulle proposte di riordino che verranno ipotizzate, non si potrà/dovrà più proseguire nel formulare alcuna ulteriore parere o fornire condivisione a progetti, sia dall’Autorità politica sia in seno al tavolo tecnico interforze. In conclusione la categoria Appuntati e Finanzieri sosterrà eventuali ipotesi di riordino solo ed esclusivamente se non assisterà ad uno svilimento del ruolo e delle funzioni e a meccanismi di avanzamento e tassi di promovibilità uguali a tutti gli altri Corpi di Polizia e delle Forze Armate. Roma, 08 giugno 2016

I Delegati Co.Ce.R. categoria Appuntati e Finanzieri

App. sc Ippazio de Matteis

App. sc. Eliseo Taverna

App.sc. Daniele Tisci

App.sc. Arcangelo Caso

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