Rimini, la procura chiede l’archiviazione per il Carabiniere che sparò al 23enne egiziano
La Notte di Capodanno a Villa Verucchio: Un Dramma Inaspettato
Era la notte di Capodanno a Villa Verucchio, in provincia di Rimini, quando si è consumata una tragedia che ha segnato profondamente la comunità locale. Muhammad Abdallah Abd Hamid Sitta, un 23enne di origine egiziana, aveva accoltellato quattro persone – due giovani di 18 anni e una coppia di turisti romani di 70 e 69 anni – prima di tentare di aggredire un carabiniere intervenuto sul posto.
La situazione è degenerata rapidamente, portando il maresciallo Luciano Masini, comandante della stazione dei carabinieri di Verucchio, a sparare per fermare l’assalitore. Dopo sei mesi di indagini, la Procura di Rimini ha chiesto al gip l’archiviazione del caso, sostenendo che il militare non avesse altra scelta.
Il Video Inoppugnabile: La Difesa del Maresciallo
Gli investigatori dell’Arma e la Procura concordano su un punto cruciale: un video registrato con un cellulare durante l’aggressione mostra chiaramente la dinamica dei fatti. Nel filmato si sente il maresciallo urlare a squarciagola:
“Fermati, ma cosa stai facendo? Fermati, basta… ma vuoi proprio morire? Fermati per favore.”
Le immagini documentano come il maresciallo Masini, indietreggiando, abbia implorato il giovane di fermarsi. Muhammad Abdallah, però, continuava a correre verso di lui, brandendo un coltello, pregando in arabo e stringendo un Corano e una misbaḥah (un rosario islamico).
Il maresciallo, nella disperazione, aveva già sparato alle gambe per cercare di immobilizzarlo, ma senza successo. Quando il 23enne era ormai a meno di 50 centimetri di distanza, Masini ha aperto il fuoco, esplodendo cinque colpi che hanno fermato l’aggressore.
La richiesta di archiviazione
La Procura di Rimini ritiene che il maresciallo abbia agito per legittima difesa e che non ci fossero alternative per proteggere sé stesso e i presenti. Masini era stato inizialmente iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo di legittima difesa e difeso dall’avvocato Tommaso Borghesi.
La raccolta fondi organizzata a sostegno del maresciallo subito dopo i fatti è stata un chiaro segno della solidarietà della comunità locale: molti cittadini hanno ritenuto che Masini abbia agito correttamente, nel tentativo di evitare una tragedia ancora più grande.
Le Parole dei Familiari della Vittima
Dall’Egitto, i genitori di Muhammad Abdallah hanno espresso il loro dolore, pur riconoscendo gli errori del figlio:
“Muhammad ha sbagliato, ma il suo errore l’ha pagato con la vita.”
I familiari, assistiti dall’avvocato Alvaro Rinaldi, potrebbero opporsi alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura. L’opposizione potrebbe riaprire il caso e portare a nuovi sviluppi giudiziari.
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