Mastropietro, ipotesi choc: “Si è sparato da solo”. L’autopsia potrebbe scagionare i due agenti sotto inchiesta
Grottaglie – Michele Mastropietro, 59 anni, pregiudicato di lungo corso, potrebbe essersi ferito da solo accidentalmente con un colpo partito dalla propria pistola durante un inseguimento con la Polizia. È questa una delle ipotesi al vaglio degli investigatori, emersa nelle ultime ore grazie ai risultati preliminari dell’autopsia in corso presso l’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto e riportata da TarantoToday.it
La dinamica sotto esame
Secondo le indagini, Mastropietro avrebbe esploso diversi colpi con la propria arma, una pistola che si era inceppata più volte, mentre cercava di sfuggire agli agenti. L’autopsia, affidata al medico legale incaricato dalla Procura, potrebbe portare alla luce un dettaglio fondamentale: l’angolazione del foro d’ingresso del proiettile, la traiettoria e la presenza di residui compatibili con un’esplosione ravvicinata potrebbero suggerire che l’uomo si sia ferito da solo, forse in modo maldestro mentre tentava di ricaricare o puntare nuovamente l’arma.
Se confermata, questa ricostruzione potrebbe cambiare radicalmente l’impianto giudiziario: i due agenti del commissariato di Grottaglie, attualmente indagati per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi, potrebbero essere completamente scagionati.
Una vicenda complessa
La vicenda ha avuto inizio all’alba di giovedì scorso, quando Mastropietro, insieme al complice Camillo Giannattasio, non ha rispettato l’alt dei Carabinieri, aprendo il fuoco e uccidendo il brigadiere capo Legrottaglie. Dopo l’omicidio, i due si sono dati alla fuga, rifugiandosi nelle campagne di Grottaglie.
All’arrivo della Polizia, Giannattasio si è arreso immediatamente, mentre Mastropietro ha continuato a sparare, cercando di guadagnare terreno. Ne è seguito un conflitto a fuoco, durante il quale l’uomo è rimasto ferito ed è morto poco dopo.
Gli agenti indagati e le nuove ipotesi
I due agenti intervenuti nel blitz, un sovrintendente capo e un ispettore, sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di eccesso colposo nell’uso delle armi. Una misura definita “tecnica”, ma che ha comunque generato polemiche. Tuttavia, secondo il pubblico ministero Francesco Ciardo, i due poliziotti sono a loro volta vittime di tentato omicidio, essendo stati presi di mira da Mastropietro durante l’inseguimento.
Se i risultati dell’autopsia, integrati da eventuali perizie balistiche, confermeranno l’ipotesi dell’incidente, la posizione dei due agenti potrebbe essere archiviata, riconoscendo la loro azione come legittima difesa contro un’aggressione armata.
La reazione del Ministero dell’Interno
Nel frattempo, il Ministero dell’Interno ha già avviato le procedure per fornire ai due poliziotti la modulistica necessaria al rimborso delle spese legali e peritali sostenute.
Un’indagine che si allarga
Parallelamente, proseguono le indagini per ricostruire i movimenti di Mastropietro e Giannattasio prima della sparatoria e per accertare la provenienza delle armi rinvenute in un locale commerciale riconducibile a Giannattasio. La sensazione degli inquirenti è che questo episodio sia solo una parte di un quadro criminale ben più ampio.
L’autopsia potrebbe dunque rappresentare un punto di svolta, non solo per la posizione dei due agenti, ma anche per comprendere meglio le dinamiche di un caso che ha già sconvolto l’opinione pubblica.
Infodifesa è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale
Cosa Aspetti? Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI