Inseguimento ad Ancona: Carabiniere spara, fuggitivo ferito chiede 120mila euro di risarcimento
Fuga e Spari: Il Far West Notturno di Ancona
Una notte ad alta tensione si è consumata ad Ancona il 6 marzo 2023, quando un inseguimento tra una Volkswagen Polo e una pattuglia dei carabinieri è degenerato in un drammatico epilogo. Il bilancio: spari esplosi da una pistola d’ordinanza, un ferito grave e due procedimenti giudiziari tuttora in corso.
Il protagonista in fuga, un 57enne di Osimo, non si era fermato all’alt imposto dai militari, dando origine a un inseguimento per le vie della città, culminato con uno schianto contro un guardrail e con colpi di arma da fuoco che hanno lasciato il segno.
La Posizione del Fuggitivo: Resistenza e Lesioni
Il 57enne osimano, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni stradali, si trova ora di fronte alla giustizia. L’uomo ha partecipato all’udienza pre-dibattimentale, durante la quale non è esclusa la possibilità di richiedere l’accesso alla messa alla prova, un’opportunità per evitare il processo penale mediante percorsi di riabilitazione.
Il giudice non si è ancora espresso, lasciando aperta la possibilità di una prosecuzione del procedimento giudiziario.
Il Carabiniere Sotto Accusa: Lesioni e Falso
Più complessa e delicata la posizione del brigadiere coinvolto nell’episodio. Il militare è accusato di lesioni colpose (il ferito ha perso un rene a causa dei colpi esplosi) e di falso ideologico. Secondo la procura, il carabiniere avrebbe dichiarato di aver sparato due colpi, ma i rilievi del RIS avrebbero rivelato che i proiettili esplosi furono tre.
Due dei colpi colpirono la parte posteriore della Polo, uno dei quali attraversò il bagagliaio, i sedili posteriori e ferì il conducente al fianco destro.
La vittima, costituitasi parte civile, ha chiesto un risarcimento di 120mila euro e ha invocato la chiamata in causa del Ministero dell’Interno come responsabile civile. Per questo motivo, il giudice per l’udienza preliminare, Francesca De Palma, ha rinviato la discussione al prossimo 3 novembre.
L’inseguimento: Una Notte da Brividi
Tutto è iniziato alle 3 del mattino in via della Grotta, dove la Polo non si era fermata all’alt intimato dai carabinieri. A bordo dell’auto, oltre al 57enne, c’erano la sua compagna e una boccetta di metadone. L’inseguimento si è sviluppato tra via Ascoli Piceno e via Offagna, dove il brigadiere ha esploso i colpi.
Secondo la versione del carabiniere, la Polo stava per investirlo in retromarcia, costringendolo a sparare per legittima difesa. Tuttavia, la dinamica è al centro dell’indagine.
Un proiettile ha colpito il paraurti, un altro ha attraversato l’abitacolo ferendo il conducente. Nonostante le ferite, l’uomo è riuscito a proseguire la corsa fino a via del Fornetto, dove ha perso il controllo del veicolo schiantandosi contro il guardrail. Anche i due militari sono rimasti feriti durante la collisione, riportando prognosi superiori ai 70 giorni.
Le Conseguenze di Una Notte di Fuoco
L’episodio ha aperto due fronti giudiziari. Da un lato, il 57enne rischia un processo per i reati commessi durante la fuga, mentre dall’altro il brigadiere è accusato di aver utilizzato l’arma in modo colposo e di aver fornito informazioni false. La difesa del carabiniere si basa sulla convinzione di aver agito per motivi di sicurezza e di poter dimostrare la propria innocenza durante un eventuale dibattimento.
Le udienze previste per i prossimi mesi saranno decisive per fare chiarezza su questo caso che ha scosso la città e sollevato interrogativi sul corretto utilizzo della forza da parte delle forze dell’ordine.
Un Caso che Divide
Il caso di Ancona resta un simbolo delle difficoltà che emergono durante situazioni di emergenza, dove istinto e protocolli si intrecciano in decisioni spesso drammatiche. Mentre la giustizia fa il suo corso, resta da capire se questa notte di paura porterà a nuove riflessioni sul rapporto tra sicurezza pubblica e metodi di intervento.
Un interrogativo che non riguarda solo Ancona, ma che tocca l’intero Paese.