Polizia

Questore Messineo “Nessuno dei miei uomini ha comportamenti razzisti, è una questione di educazione alla legalità. C’è l’uso della forza ma non l’uso della violenza gratuita.”

É previsto per le 9:00 di mercoledì 12 agosto 2020 il processo per direttissima nei confronti del ragazzo cubano fermato a Vicenza con una stretta al collo da un poliziotto dopo aver, secondo le ricostruzioni della questura, preso in giro gli agenti ed essersi rifiutato di mostrare loro i documenti.

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Si attende quindi l’esito del procedimento giudiziario con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione della questura il giovane avrebbe infatti irriso la Polizia, chiamata ad intervenire dopo una rissa di cui lui era estraneo, per poi rifiutarsi di allontanarsi dall’area di piazza Castello come chiesto dagli agenti. Questi ultimi hanno quindi tentato di identificarlo chiedendogli i documenti, ma Denis si sarebbe rifiutato di mostrarli e avrebbe cercato di fuggire. A quel punto è avvenuta dunque l’immobilizzazione del giovane da parte del poliziotto, rimasto ferito nella colluttazione e dimesso dal Pronto Soccorso con una prognosi di tre giorni.

Così è intervenuto il questore Antonino Messineo: “Se la polizia chiede un documento, non vedo per quale motivo rifiutarsi di darlo. Se tutti avessimo maggiore rispetto delle istituzioni, forse staremmo tutti meglio. Non c’è assolutamente nessun atto razzismo, nessuno dei miei uomini ha comportamenti razzisti, è una questione di educazione alla legalità. C’è l’uso della forza ma non l’uso della violenza gratuita. La stessa cosa sarebbe potuta accadere a un italiano”.

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