Polizia

Padova, si getta nel fiume per sfuggire a un controllo di polizia: ripescato morto

È stato ritrovato poco dopo le 11 di oggi, mercoledì 11 gennaio, il corpo senza vita dell’uomo che ieri si era tuffato nel Brenta a Padova per sfuggire a un controllo di polizia, all’altezza dei campi sportivi di Pontevigodarzere. Si tratta del 23enne Ossama Benrbeha, tunisino: aveva due precedenti per droga e inoltre gli era stato notificato un ordine di espulsione in quanto irregolare, stando a quanto chiarisce la Questura di Padova.

Le ricerche

Le ricerche sono proseguite fino a quando la salma non è stata vista galleggiare a nemmeno duecento metri da dove Benrbeha si è gettato nel fiume: con tutta probabilità, l’acqua gelida del fiume ha causato una rapida ipotermia, rendendo sempre più difficile il mantenersi a galla e finendo col far annegare il fuggitivo. Vigili del fuoco, agenti di polizia, il motoscafo per perlustrare il fiume e persino l’elicottero dei pompieri si erano attivati immediatamente dopo che era stato dato l’allarme. Durante la notte, le ricerche erano proseguite senza esito con l’aiuto di droni e unità cinofile, fino a questa mattina.

Cosa è successo

La dinamica è stata ricostruita dagli agenti della polizia: poco dopo le 15 un gruppo di quattro giovani è stato raggiunto da una pattuglia. Due sono immediatamente fuggiti alla vista della volante, mentre gli altri sono stati sottoposti a controlli. All’improvviso Ossama Benrbeha ha iniziato a divincolandosi, ferendo anche un agente. In un attimo, il 23enne si è sfilato il giaccone e si è tuffato nel fiume. Della sorpresa degli agenti ha approfittato l’altro giovane, che si è dato alla fuga, facendo perdere le tracce.

L’altro in fuga

Stando a quanto riferito da amici e da una cognata, Ossama Benrbeha- sposato, un figlio di un anno – era in Italia da circa un anno e lavorava in nero come bracciante. Parlava arabo e francese, non l’italiano. Uno del gruppo che ci fa da traduttore, ci passa al telefono il giovane fuggito mentre i poliziotti cercavano di bloccare Benrbeha. Dice di essere irregolare in Italia. Gli chiediamo il nome: «Non lo dico, ho paura di rintracciato ed espulso». La persona al telefono sostiene di essere stata colpita con spray al peperoncino e di non aver visto l’esatto momento in cui Ossama Benrbeha si è lanciato nel Brenta. In relazione alle dichiarazioni qui riportate, la questura di Padova sostiene che «al momento le stesse non trovano alcun riscontro. Ad ogni buon conto ogni approfondimento investigativo sulla vicenda sarà valutato dall’autorità giudiziaria». Quanto accaduto a Pontevigodarzere ha un precedente, proprio nel Padovano. Il 4 giugno 2021, un giovane di origini africane, inseguito dalla polizia dopo un furto all’Eurospar di Via Altichiero, si era tuffato nel Brenta. Anche in quel caso il fuggitivo era annegato nel fiume.

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