Polizia

Muore in carcere, organizzano funerale nonostante il divieto della Questura. 8 poliziotti picchiati

Il Questore aveva proibito l’organizzazione di un corteo funebre per Fabio Gloria, condannato da poco a 12 anni e trovato impiccato nel carcere di Terni. Tuttavia, la famiglia ha deciso di rendere ugualmente omaggio al defunto, arrivando a scontrarsi con alcuni agenti della polizia. Sono state denunciate 8 persone per l’accaduto avvenuto l’8 febbraio in Piazza Mandorle a Tommaso Natale. In quell’occasione, due agenti sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente, mentre documentavano la scena.

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Fabio Gloria era stato coinvolto nelle inchieste “Bivio” e “Bivio 2” che negli anni scorsi avevano colpito i clan di Tommaso Natale e San Lorenzo. L’uomo si trovava nel carcere umbro già da qualche anno e non era la sua prima volta dietro le sbarre. Secondo quanto riferito Gloria, alla fine del mese scorso, avrebbe raccontato alla moglie di uno scontro avvenuto nell’istituto penitenziario con quattro detenuti napoletani. Una discussione che sarebbe presto degenerata in rissa. Ecco perché secondo la consorte, il giorno della telefonata, il 47enne aveva un occhio nero e perdeva sangue da un orecchio.

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La stessa sera alla donna è arrivata una telefonata dal carcere con cui veniva informata del fatto che il marito si fosse tolto la vita impiccandosi nella sua cella. I parenti non ritengono però plausibile la tesi del suicidio perché Gloria sarebbe stato troppo attaccato alla famiglia per compiere un gesto del genere.

Dopo l’esame della salma, la famiglia aveva l’obbligo di tenerla a casa loro in virtù del decreto del questore che vietava di fare un corteo funebre in forma solenne. Tuttavia, la mattina seguente, la polizia ha individuato circa 100 persone che stavano portando a spalla la bara accompagnati da musica a circa 700-800 metri dall’abitazione.

“Una volta intercettati – continuano dalla questura – ai partecipanti è stato immediatamente intimato di interrompere tale movimento non autorizzato e di rispettare il percorso per il cimitero stabilito nelle prescrizioni. I partecipanti hanno reagito con invettive nei confronti del personale assumendo un atteggiamento ostile. Gli operatori della Scientifica, impegnati a registrare gli eventi al fine di acquisire documentazione videofotografica di quanto accaduto, subivano una aggressione da parte dei partecipanti e ricorrevano alle cure mediche, riportando contusioni”.

Per questioni di ordine pubblico, alla luce del materiale già acquisito durante il corteo funebre, la polizia non è intervenuta subito, denunciando a distanza di giorni otto persone accusate a vario titolo di violazione dei provvedimenti dell’autorità, violenza e lesioni a pubblico ufficiale e minacce aggravate. Sono state anche adottate altre misure di prevenzione: due di sorveglianza speciale e sei avvisi orali. “In un quadro più generale – si conclude in una nota – si evidenzia che il questore ha adottato, a partire del 2021, 31 decreti con cui ha vietato le esequie in forma pubblica di persone legate alla criminalità organizzata di stampo mafioso”.

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