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INTERVISTA A ULTIMO: “VITTIMA? NO, MA NESSUNO POTRÀ IMPEDIRMI DI COMBATTERE” (VIDEO)

“Chiedo ai miei uomini di continuare a combattere
contro le lobby e i poteri forti… Di opporsi ai servi sciocchi e
all’indifferenza”. Di continuare ad indagare anche senza di lui. Perché il
colonnello Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che nel 1993 arrestò Totò
Riina, lo scorso 4 agosto è stato “sollevato” dalle funzioni
investigative del Noe dal comandante generale Tullio De Sette, numero uno
dell’Arma.

Il Capitano Ultimo  manterrà il grado di vicecomandante
del Nucleo operativo ecologico, ma senza compiti operativi. Motivo? Non
specificato, normale avvicendamento. Anzi: “Cambiamento strategico
nell’organizzazione dei reparti”.  Eppure sono tante e  clamorose le
inchieste condotte in questi ultimi anni da Ultimo e tutte sull’eterna rovina
italiana, la corruzione. 
Lo sa bene Francesco Belsito. Il Capitano rintracciò i suoi
conti così come gli investimenti in Tanzania della Lega Nord. Poi è toccato a
Finmeccanica. Con il clamoroso arresto di Giuseppe Orsi, l’amministratore delegato del gruppo e di Bruno Spagnolini di Agusta,
indagati per una tangente di 51 milioni di euro pagata a politici indiani per
una commessa di 12 elicotteri.
Le sue indagini hanno fatto scattare le manette ai polsi
di Luigi Bisignani indagato
per traffici di informazioni segrete e appalti per la P4. Nelle intercettazioni
ordinate da Ultimo anche le ore di confessioni di Ettore Gotti Tedeschi il potente banchiere dello Ior,
interrogato sulle operazioni più riservate della banca vaticana dietro le quali
i magistrati ipotizzavano il reato di riciclaggio.
Prima ancora ci sono le sue indagini sul tesoro di Massimo Ciancimino, il figlio dell’ex sindaco
mafioso di Palermo, don Vito Ciancimino,seguito fino in Romania; quelle
su una banda di narcotrafficanti a Pescara, e persino quelle recentissime
su Roberto Maroni, il
presidente della Regione Lombardia, accusato di abuso di ufficio per aver fatto
assumere due sue collaboratrici grazie a un concorso appositamente truccato.
Per finire con le inchieste sulla Cpl Concordia, la ricca
cooperativa rossa che incassava appalti in mezza Italia, distribuiva
consulenze, e teneva pure in conto spese il sindaco Pd di Ischia, Giosi Ferrandino, che comprava vino e
libri dall’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema. Inchieste in cui compaiono anche le
intercettazioni  tra Renzi e
il generale della Gaurdia di Finanza Adinolfi, nella quali l’allora leader del Pd rivelava di voler
spodestare Enrico Letta  da
Palazzo Chigi.
Ma Ultimo per questo non è stato premiato. Ma fermato.
“Non sono un eroe, sono un mendicante…” dichiara durante la nostra
intervista.  Non commenta ma dice di accettare la decisione dei suoi
superiori. E con forza risponde all’accusa che da oltre vent’anni lo insegue
“non ho perquisito il covo di Riina perché nessuno mi chiese di
farlo”.

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