Esteri

Il ‘New York Times’ rivela: “Gli hacker iraniani ora spiano le agenzie d’intelligence rivali”

Gli hacker dell’Iran hanno migliorato negli ultimi anni le proprie capacità al punto d’essere oggi in grado di spiare le agenzie d’intelligence di Paesi rivali come Israele, Arabia Saudita e Giordania. Lo rivela oggi il “New York Times” citando un rapporto a cura della compagnia privata israelo-americana Check Point. Gli hacker iraniani, nel quadro di un’operazione speciale avvenuta lo scorso anno e durata un mese, sono riusciti ad avere accesso agli account email di funzionari governativi, ufficiali militari, dirigenti di compagnie di telecomunicazione e organizzazioni finanziarie. Check Point afferma di essere riuscita a tracciare gli attacchi informatici grazie al malware utilizzato per infiltrare i computer. “Il primo obiettivo di questa operazione è lo spionaggio”, si legge nel rapporto, secondo cui l’approccio degli hacker è stato “notevolmente più sofisticato delle precedenti attività collegate all’Iran”.

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Il “New York Times” ricorda, a questo proposito, un discorso agli ufficiali tenuto la scorsa settimana dal ministro della Difesa della Repubblica islamica, il generale Mohammad Reza Ashtiani, secondo cui la “complessa situazione di sicurezza” in Medio Oriente ha costretto l’Iran a “ridefinire le difese nazionali oltre i suoi confini geografici”, facendo riferimento in particolare all’uso dello spazio e del cyberspazio. “I nostri nemici sanno che se commettono un errore, la Repubblica islamica d’Iran risponderà con la forza”, ha aggiunto Ashtiani. Il rapporto di Check Point non precisa di quali dati Teheran sarebbe entrata in possesso, ma afferma che gli hacker iraniani sarebbero riusciti a entrare con successo in computer collegati al ministero della Difesa dell’Arabia Saudita e a banche e compagnie di telecomunicazione di diversi altri Paesi mediorientali, tra cui Giordania, Kuwait e Oman. Nel caso d’Israele, non è chiaro quali sistemi siano stati violati. Una fonte citata dal “New York Times”, però, conferma che negli ultimi tempi agenzie governative e altre istituzioni israeliane sono state attaccate da un gruppo denominato LionTail. A occuparsi del caso è stato lo Shin Bet, l’agenzia per la sicurezza interna d’Israele.

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