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Il Capo di Stato Maggiore della Difesa avverte: Allarme scorte armi e munizioni. Le pensioni dei militari? uno shock

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa ha espresso preoccupazione riguardo al basso livello delle scorte di armi e munizioni. Questa situazione potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza del Paese. Inoltre, l’abbassamento delle scorte può influire sulla capacità delle forze armate di svolgere le loro missioni e compiti. È necessario adottare misure urgenti per aumentare le scorte di armi e munizioni e garantire la sicurezza del Paese.

Kiev in crisi: le conseguenze sulle scorte nazionali di armi e munizioni

Il sostegno a Kiev ha creato «problemi un po’ a tutti» sui rifornimenti nazionali spiega il capo di Stato maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, in audizione alla Commissione Difesa ed Esteri del Senato: «Quando mi sono trovato nei vari consessi con le nazioni alleate o con quelle che fanno parte con altri del gruppo di contatto per l’Ucraina sono stati tutti fortemente coinvolti e preoccupati per l’abbassamento del livello delle scorte. Non si è andati oltre il livello di allarme, ma tutti quanti ci siamo avvicinati a quel limite e ci siamo resi conto che non abbiamo un supporto adeguato in questi casi».

Nuove politiche industriali

Sul tema, che – dice ancora Cavo Dragone – “andrà affrontato anche a livello di Unione europea», pesano gli ultimi venti anni in cui si è puntato sulla lotta al terrorismo, guerre asimmetriche e peacekeeping, «mentre un’attività massiva come si è manifestata nel teatro ucraino-russo non era invece tra le priorità». Da qui il monito affinché si cambi rotta nelle politiche industriali di settore: «Non possiamo permetterci di prenotare sistemi d’armi, di munizionamento o di missili e averli tra venti mesi, perché tra venti allora non potremo sapere chi sono i buoni e i cattivi», sostiene il capo di Stato Maggiore, per il quale serve «una chiara strategia di sicurezza nazionale».

Il futuro delle pensioni dei militari: quali prospettive dopo il passaggio al contributivo?

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Dopo il passaggio dal sistema pensionistico retributivo a quello contributivo, i militari si trovano di fronte ad una situazione incerta e preoccupante. Il senatore Gasparri, durante l’audizione del Capo di Stato Maggiore della Difesa, citando il proprio disegno di legge sulla previdenza dei militari ha chiesto una considerazione sul tema all’Ammiraglio Cavo Dragone. “Lo shock del passaggio dal retributivo al contributivo – ha sottolineato Cavo Dragone –  è stata una doccia fredda soprattutto per coloro che si sono trovati in mezzo al guado e che si sono visti cambiare le regole del gioco in maniera abbastanza repentina. E’ una argomento caldo che è all’attenzione del massimo livello, anche del ministro stesso che ha dato input di addivenire ad una proposta che possa essere accettabile.”

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