Guardia costiera

Genitori militari, solo 5 giorni retribuiti per malattia del figlio. 30 giorni per i dipendenti civili

Il Sindacato Nazionale Guardiacoste – SI.NA.G. – tra le varie finalità statuarie tende sostanzialmente a mantenere e, ove possibile implementare, lo stato di benessere dei propri iscritti, costituiti perlopiù dal personale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera e dai militari della Forza Armata Marina.

Per i motivi sopra enunciati, la nostra Organizzazione Sindacale ha ritenuto doveroso, interessare sull’argomento, con la redazione di apposita missiva, l’Onorevole Ministro della Difesa, credendo fermamente sull’opportunità di poter eliminare in tal guisa, qualsivoglia disparità di trattamento che si va a concretizzare tra i dipendenti della Pubblica Amministrazione e nel caso specifico, fra i genitori in divisa ed i medesimi soggetti del comparto civile, in forza ai Ministeri della Difesa e delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Ad oggi infatti, per i genitori militari in parola e più frequentemente per le mamme in divisa (solitamente sono loro i soggetti deputati all’assistenza dei figli minori), in caso di malattia del figlio e sino al compimento del 3° anno di età dello stesso, hanno diritto a solo 5 (cinque) giorni di congedo per malattia bimbo, retribuito al 100%, a fronte dei 30 (trenta) giorni spettanti per i genitori dipendenti civili del comparto pubblico.

Questa sperequazione di trattamento trae origine dagli effetti prodotti dal precedente rinnovo del contratto di lavoro del personale Forze Armate, DPR. nr. 40 del 15.3.2018, ove al comma 4 dell’art. 11 è previsto che in caso di malattia del figlio di età non superiore a tre anni, i periodi di congedo di cui all’articolo 47 del decreto legislativo16 marzo 2001, n. 151, non comportano riduzione del trattamento economico, fino ad un massimo di 5 (cinque) giorni lavorativi nell’arco di ciascun anno.

Diversamente per quel che concerne il comparto civile della Pubblica Amministrazione, così come prescritto dall’art. 10 comma 2, lett. c) del CCNL 16.05.2001, sono fruibili 30 (trenta) giorni retribuiti di congedo in caso di malattia del figlio per ogni anno, fino al compimento del 3° anno di età.

Si può porre rimedio a questa disparità? La risposta è assolutamente si, si può e si deve, considerando, che il destinatario ultimo che il beneficio intende tutelare, è l’infante.

Per questo motivo il SI.NA.G., ha sottoposto al vaglio del Ministro della Difesa la palese ed evidente sperequazione in essere, tra il personale militare ed il personale civile della P.A., auspicando in un suo autorevole intervento, in tempi relativamente brevi, per risolvere questa annosa problematica e superando definitivamente questa ingiustificata disparità di trattamento.

La fattiva possibilità di dare il giusto ristoro ai genitori in divisa con le stellette ed in particolare alle mamme militari, è fornita dai lavori tutt’ora in itinere ed afferenti la concertazione delle procedure negoziali di rinnovo contrattuale del personale non dirigente, del comparto sicurezza e difesa per il triennio 2019-2021.

Concedere condizioni di lavoro maggiormente flessibili per i lavoratori militari con prole, rappresenta un ulteriore passo avanti verso un sistema Paese più sociale e solidale, in cui la famiglia, quale nucleo naturale e fondamentale della società, è destinataria di diritti universalmente sanciti di tutela, posti in capo alla società stessa ed allo Stato. Il SI.NA.G. intende perseguire questo obiettivo, fornendo in ogni contesto, tutto il supporto necessario alle famiglie dei propri iscritti, affinché, nessuno debba più trovarsi in futuro, a dover scegliere tra lavoro e famiglia, assunto, che il buon funzionamento di ogni istituzione, passa attraverso lo stato di benessere dei propri membri.

In particolare, ci si è voluti soffermare sulla figura delle donne militari e di quanto esse, siano particolarmente sovraccaricate da oneri del tutto specifici, dovendo faticare e non poco per affrontare il peculiare impegno di dover conciliare il proprio status di militare ed essere al contempo, madri e mogli, senza poter tralasciare, quel ruolo di riferimento del focolare domestico, che a tutt’oggi la società civile gli riserva, quale figura garante di stabilità ed affetti.

Il SI.NA.G., nella costante ed incessante opera di tutela dei propri aderenti, in linea con quelle che sono le odierne politiche governative sia nazionali che europee in materia, ha voluto porre un particolare accento sulla centralità della “famiglia” e delle “pari opportunità”, tale da costituire all’uopo, in seno alla propria unità organizzativa, un coordinamento a livello centrale, che coinvolge, tanto la Segreteria Nazionale quanto il Presidente del Comitato Direttivo Nazionale, dott. Salvatore CAVALIERE, che ne ha assunto la responsabilità.

Roma, 19 Gennaio 2021

Il Segretario Generale Nazionale

dr. Pasquale DE VITA

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