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DIFESA, DIRIGENTI SENZA SCATTI. COLPITI I VERTICI MILITARI

(di
Marco Ludovico)
– Stop agli avanzamenti automatici di stipendio per la dirigenza del comparto
difesa, sicurezza e soccorso pubblico. In gergo si chiamano «classi e scatti»,
hanno cadenze pluriennali e consentono un incremento del monte salariale
annuale.

Il mancato ripristino di
questo meccanismo, contenuto nella bozza della legge di stabilità, colpisce
dunque i dirigenti militari, della Polizia di Stato, dei Vigili del fuoco,
della Forestale e della Penitenziaria: circa 5mila persone su un comparto di
oltre mezzo milione di addetti.
E’ una disposizione che
ha lasciato spiazzati i vertici dei ministeri interessati – Interno e Difesa in
primis – definita al ministero dell’Economia nonostante un’intesa di massima
tra i dicasteri, compresa la Funzione pubblica, per ricomprendere invece questi
automatismi nello sblocco del tetto stipendiale che, come annunciato dal
premier Matteo Renzi, alla fine è arrivato. Un tema che aveva sollevato le
minacce di sciopero, poi rientrate, di Cocer (gli organismi di rappresentanza
delle forze armate) e sindacati di polizia.
Ora c’è da fare i conti,
però, con la stesura del testo definitivo che, forse, potrebbe riservare
qualche sorpresa. Tanto che c’è chi sostiene che classi e scatti della
dirigenza potrebbero essere invece recuperati: ieri, infatti, ci sono stati
diversi confronti e discussioni tra i ministeri coinvolti. Ed è certo che se la
questione non fosse risolta subito approderà, comunque, in Parlamento dove sarà
di nuovo affrontata. Non va trascurato peraltro il fatto che il mancato sblocco
riguarda il solo personale del comparto difesa e sicurezza non
contrattualizzato. E che ai ministeri guidati da Angelino Alfano e Roberta
Pinotti non si comprende ancora il senso di questo parziale mancato sblocco.
Attacca Gianni Tonelli
(Sap): «Quante risorse a disposizione abbiamo per superare il tetto salariale
delle forze di polizia? Da dove saranno prese? Come verranno distribuite? In
che modo sarà risolto il problema del valore giuridico di questi quattro anni
di blocco stipendiale?». Secondo Tonelli «certamente il superamento del tetto
salariale non può essere pagato con tagli agli straordinari, alle indennità
operative, ai buoni pasto e ad altre voci che sono fondamentali per le donne e
gli uomini in divisa».Fonte Il Sole24Ore

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