Contratto Dirigenti Militari e di Polizia: dopo quasi 8 anni riparte la trattativa
Una svolta attesa da anni: finalmente il decreto legge n. 25/2025
Con il decreto legge 14 marzo 2025, n. 25, il governo ha finalmente riacceso i motori di una macchina contrattuale rimasta in panne da 2.719 giorni. Si tratta dell’Area Negoziale Dirigenti (AND), il comparto dedicato alla dirigenza militare e di polizia, il cui contratto nazionale era congelato da quasi otto anni. L’intervento normativo, e in particolare l’articolo 7-quater, ha definito le regole attuative necessarie per estendere ai Dirigenti delle Forze Armate e delle Forze di Polizia a ordinamento militare quanto già previsto per quelli a ordinamento civile.
Partecipazione sindacale e diritti riconosciuti: una nuova stagione di confronto
Il decreto apre le porte alla partecipazione attiva delle Associazioni Professionali a Carattere Sindacale Militare (APCSM) rappresentative alle procedure per la definizione dell’AND per il triennio 2018-2020. Un passaggio fondamentale che segna una discontinuità rispetto al passato: la voce dei dirigenti militari potrà finalmente entrare nei processi negoziali con strumenti concreti. Il riconoscimento di tali associazioni rafforza il dialogo sociale e introduce un precedente importante per l’intero comparto Difesa-Sicurezza.
Contratto bloccato: numeri che fanno rumore
Secondo il sito ufficiale del SILP-CGIL, il contratto per la dirigenza militare e di polizia è bloccato da 2.719 giorni. Un dato che non ha bisogno di commenti: basta a far capire quanto la questione sia stata colpevolmente ignorata. Non è solo una questione di arretrati economici: si tratta del riconoscimento pieno del valore professionale e delle responsabilità quotidianamente esercitate da ufficiali e dirigenti nel ruolo di comando.
I nodi sul tavolo della contrattazione
Con la ripresa dei lavori, si prevede un acceso confronto su temi cruciali per la categoria. Tra i più rilevanti:
- Riconoscimento della specificità delle funzioni di comando e direzione
- Introduzione del “terzo pilastro della dirigenza”, ovvero elementi retributivi legati agli obiettivi
- Interventi migliorativi sul piano normativo e del welfare professionale
In gioco non c’è solo un adeguamento salariale, ma la definizione di una cornice moderna e funzionale per chi guida reparti, uomini, mezzi e missioni complesse.
Conclusione: occasione da non sprecare
L’entrata in vigore dell’AND rappresenta una svolta storica. Ora serve volontà politica, capacità negoziale e visione. Perché dare dignità contrattuale ai dirigenti della Difesa e Sicurezza significa tutelare un presidio fondamentale per lo Stato. Il tempo della stagnazione è finito: ora è il momento del coraggio istituzionale.
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