Polizia

Consegna merci con l’auto della polizia: agente condannato e licenziato

Per 23 mesi ha indossato nelle stesse ore della giornata lavorativa i panni del trasportatore e del poliziotto che, a bordo della macchina della polizia, consegna bevande a ristoratori e baristi dell’Esquilino. Attività di distributore, al servizio di un imprenditore, per cui ora il poliziotto Nicola Brudaglio, in servizio all’autoparco in via della Magliana, è stato condannato a tre anni di reclusione con l’accusa di peculato.

Leggi anche L’Arma cerca il carabiniere che per conto dello staff di Salvini ha contattato la signora Biagini

L’ottava sezione collegiale, presieduta dal giudice Paola Roja, ha anche stabilito l’immediata cessazione del rapporto di lavoro dell’imputato con la polizia. Inoltre il Tribunale ha disposto che, appena la sentenza diverrà irrevocabile, il dispositivo verrà inviato alla Corte dei Conti per stabilire il danno erariale.

Il doppio lavoro, di poliziotto e di trasportatore, secondo il pm Giorgio Orano ha avuto inizio nel marzo del 2012, quando un commerciante, Abbas Adnan (mai indagato per la vicenda), domanda a Brudaglio un favore: portare casse di bevande nei chioschi, nei bar e nei ristoranti dell’Esquilino a cui ha venduto la sua merce. Il poliziotto accetta. Solo che per risparmiare sul costo della benzina ed evitare di utilizzare la sua auto, usa – secondo la Procura – la Renault Laguna di cui ha disponibilità come agente. Abbas Adnan promette all’imputato di pagarlo per il servizio che gli offre? Alla domanda il processo non ha dato risposta perché l’aspetto non ha fatto parte delle contestazioni formulate dalla Procura. Pertanto se il poliziotto abbia trasportato la merce gratis oppure no è rimasto un mistero.

Fatto sta che i tabulati telefonici raccontano come Brudaglio abbia rappresentato un punto di riferimento per i commercianti dell’Esquilino. Loro chiamano e qualunque cosa l’agente stia facendo per polizia la interrompe e corre a consegnare bevande. La distribuzione avviene durante l’orario di lavoro. Invece di controllare l’autoparco di via della Magliana Brudaglio – secondo l’accusa – sale sulla Renault e fa il giro di bar e ristoranti. Nell’ultimo mese sdoppiarsi gli costa fatica: e così decide di avere al suo fianco Esposito Topa, 58 anni, anche lui accusato di peculato, ma assolto dal Tribunale.

Il doppio lavoro termina il 19 febbraio del 2014. Quel giorno il poliziotto viene fermato mentre scarica bevande in un chiosco a piazza Vittorio Emanuele. Nel bagagliaio dell’auto di servizio gli è sequestrata una «notevole – scrive il pm – quantità di bevande».

Leggi anche Nessuna revisione dei requisiti per la pensione di militari e poliziotti. L’aumento delle aspettative di vita non cambia le regole fino al 2023

Redazione articolo a cura di Giulio De Santis per il Corriere.it

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto