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VICE QUESTORE UCCISE CONTRABBANDIERE: PREMIATO CON MEDAGLIA AL VALORE, CONDANNATO A 15 ANNI

La
Corte di Cassazione ha confermato la condanna per omicidio volontario a 15 anni e sei mesi per l’ex vicequestore vicario di Brindisi e a
lungo capo della Squadra mobile Pietro Antonacci, accusato di aver ucciso nella
notte tra il 14 e il 15 giugno del 1995 il contrabbandiere
Vito Ferrarese

Il
procuratore generale aveva chiesto l’annullamento della sentenza della Corte
d’assise d’appello di Taranto. Ferrarese si trovava su uno scafo blu che fu
raggiunto in mare da numerosi colpi di arma da fuoco e granate lanciate
dall’elicottero della polizia. Antonacci
proprio per la lotta alla criminalità organizzata brindisina aveva ricevuto la
medaglia d’oro al valor civile.
Antonacci
quella notte si trovava sull’elicottero della polizia insieme all’ex questore
di Brindisi Francesco Forleo, per cui si procede separatamente e che non è
stato giudicato capace di stare a giudizio perché gravemente malato.

Secondo quanto è emerso nel corso del lunghissimo processo che si è celebrato
due volte in appello e due in Cassazione, Antonacci «sparò con la mitraglietta
M12 – si leggeva nelle motivazioni della sentenza di condanna – e non con la
pistola di ordinanza, prelevata abusivamente dal deposito della questura di
Brindisi, estremamente potente e precisa nel colpire il bersaglio. E sparò a raffica».

I
giudici d’appello, dopo il primo rinvio della Suprema corte, ribaltarono
all’esito del giudizio le sentenze di primo grado del Tribunale di Brindisi e
di secondo grado della Corte d’Assise di Lecce che avevano ritenuto come colposa
la condotta dell’ex funzionario di polizia e delle altre persone che si
trovavano sull’elicottero.

I
familiari della vittima, assistiti dall’avvocato Giuseppe Lanzalone, hanno
ottenuto la conferma del riconoscimento delle provvisionali e del risarcimento
del danno in sede civile.

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