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SI PUÒ ARRESTARE UN GENERALE PLURIDECORATO DELLA LEGIONE STRANIERA?

Si
può arrestare un generale pluridecorato, un eroe per l’opinione pubblica, uno
che ha servito la patria con lealtà e abnegazione, senza mai venir meno ai suoi
doveri, reo di aver partecipato ad una manifestazione non  autorizzata a
Calais? Stiamo parlando di Chistian Piquemal, reduce dall’Algeria,
alla testa di un infinità di missioni segrete come capo della Legione
straniera, chiamato dai governi francesi (anche da quelli a guida socialista) a
condurre delicate e pericolose azioni militari in Ciad, Nuova Caledonia,
Bosnia.

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Il generale Piquemal , 75 anni, è presidente di “Citoyens-Patriotes”,
una associazione che si prefigge di difendere la nazione, la sua identità e i
diritti dei cittadini. Sabato scorso i “Patrioti” avevano aderito alle
manifestazioni indette dal movimento Pegida (Patriottici europei
contro l’islamizzazione dell’Occidente) in molte città europee.

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Quella di
Calais, dove vivono cinquemila persone tra immigrati e rifugiati, era stata
vietata dalle autorità. Nonostante il divieto migliaia di persone si
erano presentate all’appuntamento. Tra queste, il generale Piquemal. Per il
quale è scattato  il fermo e la custodia cautelare. Un’onta alla quale il
militare non ha retto. Dopo 50 ore di arresto, Piquemal si è sentito male. Di
qui il ricovero immediato in ospedale e, dopo la visita, il permesso di tornare
a casa per riprendersi. Secondo i medici le sue condizioni di salute non erano
tali da consentirgli di poter essere  presente alla udienza prevista per
lunedì scorso. Udienza spostata , quindi, al 12 maggio. L’arresto di Piquemal
ha provocato un’ondata di sdegno in tutta la Francia. E la reazione,
soprattutto, della destra francese, a cominciare dal Front National di
Marine e Marion Le Pen.
  Pochi istanti prima di essere arrestato,
Piquemal aveva parlato in Tv definendo “scandalosa” la proibizione della
manifestazione e censurando il comportamento di quei gendarmi che “quando
risuona la Marsigliese restano a riposo invece di mettersi sull’attenti e
cantare con noi”. “Questo mi dice che la Francia sta morendo”, aveva aggiunto.
Il governo di Hollande è considerato privo di nerbo difronte
alla minaccia terroristica e permissivo nei confronti di chi infanga la
reputazione della Francia “faro di civiltà”. Si permette – è l’accusa che viene
dalla destra e non solo dalla destra – che i militanti di sinistra imbrattino
la statua del generale De Gaulle e poi si fa arrestare un eroe
pluridecorato  perché ha manifestato contro l’invasione di immigrati. Un
problema sul quale la gran parte dell’opinione pubblica transalpina la
pensa come Piquemal

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