Politica

Proposta di FdI per vietare le moschee in garage e capannoni, è polemica

Un testo presentato in commissione Ambiente vieta che si possano creare luoghi di culto in ambienti che non hanno una precisa destinazione d’uso, a esclusione delle religioni che hanno intese con lo Stato. A essere colpito sarebbe quindi soprattutto l’Islam. Critiche da parte dell’opposizione.

Scontro in commissione Ambiente per una proposta di Fratelli d’Italia che mira a limitare la possibilità di esercitare il diritto di culto in luoghi come garage o capannoni. Il testo di legge di FdI, a prima firma del capogruppo Tommaso Foti, ha infatti l’intento di vietare la trasformazione di capannoni industriali o garage in luoghi di culto per le comunità islamiche. Nel dettaglio, la norma prevede di proibire che si possano creare luoghi di culto in ambienti che non hanno una precisa destinazione d’uso, ma dal divieto sono escluse le religioni che hanno intese con lo Stato. Ma l’Islam è l’unica religione, tra quelle maggiormente diffuse in Italia, a non aver sottoscritto un accordo con lo Stato e quindi le moschee sarebbero coinvolte per prime al contrario di luoghi come oratori e parrocchie.

Le opposizioni hanno quindi sollevato critiche di merito ed anche di legittimità costituzionale, perché attraverso le norme urbanistiche si andrebbe ad incidere sulla libertà di culto. Per questo il leader dei verdi Angelo Bonelli ha inviato una lettera al presidente della Camera Lorenzo Fontana. Le principali critiche alla norma, riguardano la possibile discriminazione della comunità musulmana.

Bonelli: “Destra illiberale e discriminatoria”

“È una destra illiberale e discriminatoria che con la proposta di legge a prima firma del capogruppo di FdI Foti attacca le confessioni religiose non riconosciute. La legge di FdI che ha iniziato l’iter in commissione Ambiente alla Camera chiede la modifica all’articolo 71 del codice del Terzo settore per sancire l’esclusione delle agevolazioni urbanistiche alle associazioni di promozione sociale che svolgono, anche occasionalmente, attività di culto di confessioni religiose i cui rapporti con lo Stato non sono regolati dal Concordato, quindi discrimina tutti i culti che non siano la chiesa cattolica”.

Lo spiega in una nota il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che aggiunge: “È un provvedimento chiaramente incostituzionale su cui la corte costituzionale è intervenuta su analogo provvedimento della regione Lombardia che ha dichiarato incostituzionale per violazione dell’art.19 della Costituzione che sancisce la libertà di culto. Se la norma fosse approvata le confessioni religiose che si dovessero trovare ad esercitare il culto in ambienti non conformi con gli strumenti urbanistici, andrebbero chiuse ma questo verrebbe applicato – secondo FdI – solo ai musulmani e a quelle confessioni non riconosciute. In Italia ci sono molte parrocchie e oratori che si trovano in ambienti non conformi con gli strumenti urbanistici che giustamente non vengono chiusi. Foti però vuole chiudere i luoghi dove si esercitano culti diversi. È una discriminazione inaccettabile”, incalza Bonelli, secondo il quale “la destra al governo ha queste priorità: il decreto rave, il decreto contro i permessi umanitari, ora contro i luoghi di culto. Una vergognosa espressione di questa destra illiberale. Ho scritto al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, per chiedergli di fermare questa follia”.

La risposta di FdI

Angelo Bonelli “in uno slancio d’accento giuridico, sostiene che la norma contenuta in una Pdl a prima firma del capogruppo di FdI alla Camera Foti farebbe chiudere spazi che, senza idonea destinazione urbanistica, vengono utilizzati per finalità di culto”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Fabrizio Rossi, che aggiunge: “In realtà, la norma prospettata non è di interpretazione autentica, ragione per cui non opera retroattivamente e, quindi, l’unica cosa a cui pone fine sono le dabbenaggini giuridiche di Bonelli, atteso che potrà produrre effetti solo per il futuro. Bonelli all’evidenza ignora, o fa finta di non sapere, che i luoghi di culto – non di studio dello stesso o di svago annessi a quelli di culto – per potere essere realizzati necessitano di idonea classificazione urbanistica dettata dalla legge. E proprio per evitare la furbizia di aggirare la normativa vigente, si inserisce la proposta di legge a firma Foti soggetta, come tutte le proposte in fase di esame, a modifiche. Se poi il fine unico di Bonelli è quello di tifare per un sistematico aggiramento della normativa esistente, nata per ben altre finalità, è legittimo da parte sua sostenerlo, così come doveroso da parte nostra porre fine a detto malvezzo”, conclude.

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