Politica

Commissario sanità Calabria, dopo l’Arma il governo nomina un “superpoliziotto”

Dopo le dimissioni dell ex commissario ad acta della sanità calabrese, il generale Saverio Cotticelli, il governo ha nominato un nuovo commissario. Accantonata la parentesi poco lusinghiera con l’Arma, il governo ha deciso di puntare su un poliziotto, un “superpoliziotto”.

E così, alla fine, la scelta é caduta su Guido Nicolò Longo, 67 anni, catanese, una vita trascorsa nell’amministrazione dell’Interno, prima come funzionario, poi come questore ed infine come prefetto.

Incarichi in cui si é sempre distinto per professionalità e rigore contro qualsiasi forma di violazione della legge e del rispetto delle istituzioni. Il suo ultimo incarico é stato quello di Prefetto di Vibo Valentia, che ha mantenuto fino al 30 maggio del 2018, giorno in cui é andato in pensione.

Ma in precedenza era stato questore di Reggio Calabria, Caserta e Palermo. I risultati più brillanti li ha raggiunti, in particolare, come questore di Caserta, incarico durante il quale ha ingaggiato una dura lotta contro il clan dei “casalesi”, con l’arresto, tra l’altro, del capo assoluto del gruppo, Francesco Schiavone, detto “Sandokan”. Adesso Longo si troverà ad ingaggiare una battaglia ancora più dura, forse la più difficile della sua vita: ricondurre alla legalità ed all’ordine la tanto bistrattata sanità calabrese, terra di conquista e di ruberie da parte di svariati gruppi di potere che l’hanno usata come un vero e proprio “bancomat”.

“Ho accettato di fare il Commissario per la Sanità – ha detto nella sua prima dichiarazione dopo la nomina – come atto d’amore verso la Calabria, che é la regione in cui mi sono formato professionalmente come funzionario di polizia. Il mio é anche un dovere istituzionale verso il Governo, che mi ha scelto e che ringrazio”. Il caso ha voluto che la sua nomina fosse decisa nel giorno in cui Calabria, per quanto riguarda l’incidenza del Covid, é passata dalla zona rossa a quella arancione. Un segnale che, secondo qualcuno, può rappresentare un buon auspicio per il suo lavoro futuro.

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