Carabinieri

Proiettili rinvenuti nella casa di famiglia. Assolto giovane carabiniere

Ieri mattina, il Tribunale Militare di Napoli ha assolto con la formula più ampia un giovane carabiniere di San Giovanni in Fiore, rinviato a giudizio con l’accusa di “ritenzione di effetti militari”. A difendere il 30enne era stato l’avvocato Ugo Ledonne, che è riuscito a dimostrare come il militare non vivesse nella casa in cui erano stati rinvenuti i proiettili. La procura militare aveva chiesto l’applicazione della lieve entità del fatto, ma il tribunale ha accolto appieno le tesi difensive e ha deciso di assolverlo perché “il fatto non sussiste”.

I fatti risalgono al 2019 quando, durante una perquisizione, erano stati rinvenuti alcuni proiettili, in uso ai corpi militari, all’interno dell’immobile di famiglia del 30enne carabiniere. I carabinieri intervenuti avevano attribuito la paternità di queste munizioni proprio al loro collega, finito così a processo.Era stato quindi rinviato a giudizio con l’accusa di “ritenzione di effetti militari”.

Ma, durante l’istruttoria dibattimentale, il difensore del 30enne ha dimostrato come il militare non vivesse in quella abitazione e che non vi erano indizi sufficienti per poter sostenere l’ipotesi accusatoria.

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