Forze di Polizia

PROFUGHI, SOFFIATA SULLA PERQUISIZIONE. L’EX PREFETTO AVVISATO DAL COMANDANTE PROVINCIALE

(di Cristiana Genesin) – 1 dicembre 2016: è nel pieno l’inchiesta sull’accoglienza con sette indagati, tra cui due funzionari prefettizi e Simone Borile, boss della coop Edeco (ex Ecofficina) che gestisce in regime di (quasi) monopolio i centri per migranti in Veneto.Il pm padovano Federica Baccaglini ha ordinato una perquisizione nella struttura a San Siro di Bagnoli che ospita tra 800 e mille richiedenti asilo in condizioni di precarietà assoluta, sempre affidata a Borile.

L’allora comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Stefano Iasson, avverte il prefetto di Padova Patrizia Impresa. Dovere d’ufficio. Cortesia istituzionale. E lei? Si preoccupa subito di informare Borile tramite il suo braccio destro, il vice prefetto vicario Pasquale Aversa, indagato con la funzionaria Tiziana Quintario.

 

LA SOFFIATA A BORILE

Impresa (I.): «Pasquale…guarda che mi ha appena chiamato Iasson… La Baccaglini (il pm) ha mandato un ordine di perquisizione per Bagnoli… È partita questa squadra compreso i vigili del fuoco…».

Aversa (A.): «Eh…».

I.:«Aaaa cheee ha un ordine d’ispezione di… sequestro e quant’altro… io ho detto scusami ma qual è l’oggetto… allora lui mi ha detto… guardi…oggetto la cooperativa e il contratto… perchè vuole vedere se all’interno… cioè se…la coop esegue il contratto nei termini… noi là… siamo in difficoltà sono i numeri… perché noi abbiamo fatto un bando… ti ricordi…».

A.:«Eh..».

 I.: «La stessa storia che diceva quello di Venezia, noi ci siamo fatti una risata…non aveva tutti i torti perché quello dice tu hai fatto un bando per 500 persone mò ne tieni 1000 là dentro…».

A.:«…sono in transito però…».

I.:«…ehh… vabbè… non lo so… questo è l’oggetto dell’indagine… verificare le condizioni del contratto, se la coop e la struttura corrispondono…tanto è vero che ha chiamato i vigili del fuoco … non capisco…».

A.:«Infatti… ma mi sembra strano…».

I.:«Eh però li ha voluti… la Baccaglini…guarda che quella è unache… te l’ho detto… non da bene a nessuno… quella con quei cazzi di esposti che hanno fatto Naccarato e company…».

A: «Non sono tanto preoccupato…».

I.:«Io sì Pasquà…perchè… sono preoccupata nel senso che secondo me loro hanno deciso che questa cooperativa la devono distruggere in qualche modo… è come se… si tirasse fuori una sorta di convivenza (s’intendeva connivenza) della Prefettura… cioè capito… dice tu… Prefettura… tu Prefetto…avete fatto un contratto …avevamo il dovere di vigilare…non so questi che cosa possono andare a scoperchiare i subappalti… oppure se ci sono altre cose, non lo so… speriamo di no…».

A.: «No guarda io… non sono preoccupato…».

I.: «Vuoi avvisare…».

A.:«Ecofficina…. Lo devo avvisare?».

I.: «Eh… io direi di si! Questi stanno arrivando… se non è già arrivato una squadra di… di agenti speciali… quelli del lavoro…».

A.: «Proprio oggi che ne arrivano 40 (migranti)… alle 13…».

I.:«Cazzo di budda ma no no…Oh Gesù Cristo… Speriamo che per le 13 sia finita… però io avviserei… quelli della cooperativa…eh…».

A.: «E ora lo chiamo (Borile)… ora lo chiamo e glielo dico…».

 I.:«Vabbè…Fammi sape’ Pasquà…».

Intorno alle 13 Impresa richiama Aversa per essere aggiornata: è preoccupata che emergano illeciti penali.

 

SOPRALLUOGHI PREANNUNCIATI

Non è una novità. Dal 2014 Edeco prende in mano l’affaire migranti. Viola accordi, risparmia su tutto (cibo, numero di operatori, riscaldamento) eppure si consolida come interlocutore privilegiato della Prefettura.

Lo confermano le ispezioni dell’Usl a San Siro e alla Prandina (il centro di Padova) sempre anticipate a Edeco.

LA PIRLATA

2016: Edeco partecipa al bando Sprar (Servizio di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) indetto dal Comune di Due Carrare (e vince). Tra i requisiti richiesti alle coop per l’ammissione alla gara, almeno 22 mesi di esperienza nella gestione dei migranti. La coop di Borile ne ha 21 come risulta da una convenzione con la Prefettura del 14 maggio 2014: la carta viene taroccata e retrodatata al 6 gennaio. Una giornalista sospetta il falso e chiede copia dell’atto in prefettura. Atto negato. Al telefono con la collega Quintario (indagata), il vice prefetto Alessandro Sallusto (non indagato e ora trasferito a Bologna) spiega: «Il vicario (Aversa) mi ha fatto dire che non gli dà nessun tipo di documento… però lei andrà avanti perché è sicura che quella produzione di documenti di Ecofficina è falsa… nessuno in Prefettura poi firma un assegnamento il giorno della Befana». Al telefono con Aversa (il 28 febbraio 2017) il prefetto Impresa definirà quel “trucco” di Edeco «una pirlata che hanno fatto lì a Due Carrare». (Il Mattino di Padova).

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