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OGGI CONSIGLIO DEI MINISTRI, PRONTO IL PUZZLE DELLE NOMINE AI VERTICI DI MARINA, FINANZA, POLIZIA E SERVIZI?

Sembra destinato a slittare alla prossima settimana il pacchetto di nomine che il presidente del Consiglio Matteo Renzi sta approntando per rinnovare tutti insieme e in una sola volta i vertici di Polizia, Finanza, Marina, servizi. E’ quanto riporta Angela Mauro per l’Huffington Post.

Secondo più fonti di governo e parlamentari, il puzzle non sarebbe ancora pronto per il consiglio dei ministri convocato per oggii alle 18. Slitterebbe così anche la nomina, data comunque per certa, del fedelissimo renziano Marco Carrai alla guida di una nuova unità di cybersecurity a Palazzo Chigi. E resta ancora nelle nebbie la nomina del nuovo ministro allo Sviluppo Economico, dopo le dimissioni di Federica Guidi ormai un mese fa. “Ne parliamo la prossima settimana”, ha detto a questo proposito Renzi nel corso del ‘Matteorisponde’ sui social con il governatore campano Vincenzo De Luca. Il che non vuol dire che la prossima settimana sarà la volta buona per il nuovo ministro.

Eppure la girandola dei nomi in ballo indica delle semi-certezze. Come Franco Gabrielli, attuale prefetto di Roma, a capo della Polizia. Oltre a quella di Carrai, appunto, che dovrebbe guidare un’unità staccata dai servizi segreti, con un proprio ufficio di consulenza a Palazzo Chigi, tutto dedicato alla sicurezza informatica. Sembrerebbe fatta anche la successione all’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, indagato nell’inchiesta lucana su appalti e petrolio. Al suo posto alla guida della Marina dovrebbe arrivare l’ammiraglio Valter Girardelli, attuale capo di gabinetto del ministro della Difesa Roberta Pinotti. Mentre al timone dell’Aisi, i servizi segreti per la sicurezza interna, si fa il nome dell’ex comandante dei Ros, il generale Mario Parente. L’attuale direttore dell’Aisi infatti, il generale Arturo Esposito, va in pensione a giugno. E, se c’è un’altra certezza in questa tornata di nomine, è che Renzi è intenzionato a non dare incarichi ai dirigenti pensionati. Il generale Emanuele Saltalamacchia, oggi comandante della Legione Toscana, potrebbe invece diventare vice di Parente all’Aisi.

Ma altre tessere del puzzle ancora non vanno a posto.

Il premier vorrebbe rinnovare anche i vertici del Dis, il Dipartimento Informazioni per la Sicurezza ora affidato a Giampiero Massolo, che termina il mandato a maggio. Tra i nomi in lizza, anche quello dell’attuale commissario capitolino Francesco Paolo Tronca, ex prefetto di Milano (che però fino a qualche giorno fa veniva indicato anche come prossimo capo della Polizia). E pure Alberto Manenti, che però in questo modo lascerebbe scoperta la guida dell’Aise, i servizi segreti per l’estero. Non è escluso che Massolo alla fine venga riconfermato.

Ma soprattutto sarebbe ancora in alto mare la nomina del nuovo capo della Guardia di Finanza. Renzi vorrebbe affidarla al generale Giorgio Toschi, toscano, vecchia conoscenza del premier. Ma su di lui ci sarebbero delle perplessità anche da parte del Quirinale. Per via dei problemi giudiziari del fratello di Toschi, Andrea, ex presidente della banca Arner arrestato due anni fa nell’ambito dell’inchiesta sulla holding di partecipazione finanziaria Sopaf. E poi perché anche Giorgio Toschi viene citato nell’inchiesta sulle manovre degli ex generali delle Fiamme Gialle, Michele Adinolfi e Vito Bardi, ai danni dell’attuale comandante generale Saverio Capolupo. Al Colle certo preferiscono l’altro candidato in pole: Luciano Carta, attuale comandante dei reparti speciali.

E invece non è detto che la settimana prossima sia quella buona per la nomina del nuovo ministro dello Sviluppo Economico (al netto del fatto che non è nemmeno certissimo che sia quella buona per le altre nomine in ballo). “Ne parliamo la prossima settimana”, ha risposto Renzi sui social. In pole c’è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Il premier vorrebbe lui al Mise, ma dato che il nome di De Vincenti è finito nell’inchiesta che ha portato alle dimissioni della Guidi, ci sono dei dubbi sulla praticabilità della scelta. Sebbene il sottosegretario non sia indagato, infatti, la sua nomina potrebbe risvegliare polemiche che alla vigilia delle amministrative Renzi non vuole aggiungere ad una fase già incandescente di scontri con le toghe.

Per il Mise quindi gira anche il nome di Paola De Micheli, parlamentare Dem, ex lettiana, molto stimata dal premier. Ma anche su di lei – come sulla prima candidata in pole, l’ex sindacalista Teresa Bellanova – pesa la scarsa esperienza in materia di rapporti internazionali, essenziale per la guida del ministero allo Sviluppo Economico.

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