Polizia

Nuovi distintivi di qualifica del personale della Polizia di Stato

Nell’ambito del processo di revisione dei ruoli delle Forze di polizia di cui al D.Lgs 95/2017, con decreto interdirettoriale del 5 aprile 2018, sono stati definiti i nuovi distintivi di qualifica del personale della Polizia di Stato, di cui allegata tavola illustrativa.

La foggia dei nuovi segni distintivi di qualifica è il frutto del lavoro, realizzato in maniera autenticamente condivisa e paritaria, da una Commissione costituita da componenti istituzionali dell’Amministrazione, dalle rappresentanze sindacali e da un autorevole esperto di araldica.

Il rinnovamento, che segna l’inizio di una nuova epoca, è ispirato a un principio estremamente lineare: attualizzare lo straordinario disegno del legislatore del 1981 che, con la Legge 121 ha rifondato la Polizia di Stato, rendendola unica forza, a competenza generale, ad ordinamento civile che esprime l’Autorità di Pubblica Sicurezza, perno centrale e sintesi del nostro sistema di sicurezza che si fonda sulla pluralità delle Forze di Polizia. I nuovi segni distintivi risultano coerenti con le novità introdotte dalla revisione dei ruoli: elevazione del titolo di studio per l’accesso alla qualifica iniziale del ruolo di base; introduzione di una carriera aperta dalla base e istituzione di nuove figure apicali con maggiori responsabilità (assistenti capo, sovrintendenti capo e sostituti commissari coordinatori) e caratterizzazione dei ruoli degli ispettori e delle carriere dei funzionari a sviluppo, rispettivamente, “direttivo” e “dirigenziale”.

I distintivi di qualifica sono uguali per tutti i ruoli del personale della Polizia di Stato. A differenziare le funzioni tecnico-scientifiche, tecniche e le attività professionali è il diverso colore delle mostreggiature. Ad eccezione del ruolo degli Assistenti, l’articolazione dei distintivi di qualifica abbandona la classica disposizione in linea verticale e adotta un orientamento orizzontale per due elementi, piramidale per tre elementi e a rombo per quattro elementi.

L’aquila dorata – segno della lotta e della vittoria sul male – è l’elemento che accomuna tutte le nuove qualifiche della Polizia di Stato. Il suo inserimento nell’architettura delle mostreggiature di tutte le qualifiche ne vuole amplificare la forza etica, abbracciando idealmente gli elementi costitutivi delle diverse posizioni gerarchiche.

Ciascuna qualifica è caratterizzata da un elemento peculiare che ne connota l’essenza. Il plinto araldico, costituito da una barretta orizzontale di colore rosso, è l’elemento che individua gli Agenti e gli Assistenti. Struttura portante delle fondazioni di un edificio, il plinto identifica il personale maggiormente presente sul territorio sostegno dell’intera struttura della Polizia e prima rassicurante presenza per il cittadino. Il rombo dorato è l’elemento che individua i sovrintendenti. Il profilo fusiforme della figura richiama una punta di lancia simbolo di un dinamismo operativo temperato dall’esperienza. Il pentagono dorato è l’elemento che individua gli ispettori. Fu il primo distintivo di qualifica creato a seguito della riforma della Polizia di Stato del 1981 e continuerà anche in futuro a rappresentare il ruolo “a sviluppo direttivo”, che immette nella carriera dei funzionari.

Nei nuovi distintivi di qualifica è stato, inoltre, introdotto un elemento fortemente innovativo per la Polizia di Stato, legato alla figura del “Coordinatore”, qualifica apicale del ruolo degli Assistenti, dei Sovrintendenti e degli Ispettori. Posto al vertice della qualifica di appartenenza, il Coordinatore rappresenta un collegamento ideale con la qualifica superiore, di cui riprende il simbolo quasi ad anticiparne l’effettivo conseguimento. La formella dorata, ornata nella faccia anteriore da una raggiera movente dal centro, è uno degli elementi che identificano la carriera dei funzionari “a sviluppo dirigenziale”. Il richiamo al quadrilobo di Lorenzo Ghiberti, uno fra gli esempi più alti dell’architettura gotico-rinascimentale italiana, va letto come la tutela del nostro Paese quale forziere di un inestimabile patrimonio di civiltà. Da Commissario Capo e fino alla qualifica di Primo Dirigente, l’elemento è stato costruito inserendo l’aquila in un serto con il motto della Polizia “SUB LEGE LIBERTAS”. Sopra di esso le formelle — da una a quattro — definiscono la qualifica.

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