Esercito

Mestre, sente una donna urlare: soldato dei Lagunari fuori servizio blocca il rapinatore

La rapina e l’intervento coraggioso: il militare non volta lo sguardo

Sabato pomeriggio, nei pressi del terminal dei bus di Mestre, a pochi metri dalla stazione ferroviaria, una donna viene aggredita e rapinata. Le sue urla spezzano il rumore del traffico e attirano l’attenzione di un passante. Ma non è un cittadino qualunque: si tratta del soldato Michele Cellamare, effettivo al Reggimento Lagunari “Serenissima” dell’Esercito Italiano.

Senza uniforme, fuori servizio, ma con un istinto da servitore dello Stato, Cellamare non esita: corre verso la donna, la soccorre, capisce che è stata vittima di una rapina e si lancia all’inseguimento del malvivente.


Un militare d’élite al servizio dei cittadini, sempre

Nonostante fosse libero dal servizio e in abiti civili, il soldato ha reagito con sangue freddo e lucidità. Dopo un breve inseguimento, è riuscito a bloccare il rapinatore e a trattenerlo fino all’arrivo delle Forze dell’Ordine, che lo hanno poi identificato e accompagnato per gli accertamenti alla sede di Santa Chiara.

Cellamare non è un militare qualsiasi: ha appena completato il severo corso di qualifica Anfibia “Alpha”, formazione che lo ha addestrato a gestire anche situazioni critiche in contesti civili. Il Reggimento Lagunari “Serenissima”, a cui appartiene, rappresenta l’unica specialità di fanteria anfibia dell’Esercito italiano, inquadrata nella Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”.


Un esempio di coraggio che scuote le coscienze

Il gesto non è passato inosservato. Sui social e in ambienti istituzionali è stato riconosciuto come esempio emblematico del valore umano e professionale dei militari italiani, sempre pronti a proteggere anche quando non sono “in servizio”.

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commentato con parole sentite e profonde, affidate a un post pubblico:

“Ci sono gesti che parlano più di mille parole. Quello compiuto ieri da un militare dell’Esercito a Mestre è uno di quei gesti che raccontano cosa significhi davvero indossare un’uniforme: anche quando non si è in servizio, anche quando si è semplicemente un cittadino tra gli altri.

Mentre si trovava nei pressi della stazione ferroviaria, ha visto una donna vittima di una rapina. Non ha esitato. È intervenuto, ha bloccato l’aggressore e ha atteso con calma l’arrivo delle Forze dell’Ordine.

Un atto di coraggio silenzioso, spontaneo, naturale. Ma soprattutto, un atto profondamente umano.

A lui va il mio grazie, da Cittadino e da Ministro, sentito e sincero. Per aver dimostrato, ancora una volta, che i valori che guidano i nostri militari – senso del dovere, attenzione agli altri, coraggio – non si spengono mai. Anche quando non indossano l’uniforme.

La Difesa è al servizio del Paese, sempre.”


Soldati per vocazione

Il gesto del soldato Cellamare è l’espressione concreta di un principio spesso evocato ma raramente incarnato con tanta lucidità: servire il Paese non ha orari né abiti predefiniti.

Mentre il rapinatore è stato assicurato alla giustizia, la cittadinanza ha visto riaffermarsi un valore fondamentale: la sicurezza può contare, anche nei momenti più imprevisti, su chi non si volta mai dall’altra parte.

Foto VeneziaToday

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