Marina militare

Luogotenente sul ricongiungimento: “Non si può più andare avanti approfittando dell’amore incondizionato del personale per il proprio lavoro”

Riportiamo l’intervento del Luogotenente Antonello Ciavarelli delegato Cocer della Marina Militare in audizione presso le commissioni I e IV del Senato in merito al ricongiungimento familiare del personale militare.

“Il personale rappresentato apprezza la sensibilità del Parlamento su questo argomento. Ma una riflessione sembra doverosa.

In una amministrazione come quella militare, l’organizzazione delle risorse umane, nonché la sensibilità nei confronti dei dipendenti, non dovrebbe essere già un proprio patrimonio culturale? Perché le varie amministrazioni non provvedono ad emanare direttamente decreti anche interministeriali al fine di migliorare la situazione attuale concertando con le parti sociali? La domanda è conseguenza al fatto che manca lo stanziamento di risorse economiche per ripristinare gli opportuni arruolamenti e per l’esercizio. Infatti è necessaria una adeguata condizione logistica e di protezione sociale per il personale.

Esempio. Se il Maresciallo imbarcato a La Spezia deve ricongiungersi con la moglie/collega che fa servizio a Taranto, questo verrà sostituito da un collega con l’adeguata professionalità. A causa della fallimentare legge di Paola, che sta riducendo fortemente gli arruolamenti e quindi il personale, quel collega che dovrà andare a Taranto sarà sostituito da un maresciallo anziano prossimo alla pensione che ha già svolto abbondantemente tutti gli obblighi giuridici. Non si può più andare avanti approfittando dell’amore incondizionato del personale per il proprio lavoro, fino al dono di se stessi.

Medesimo discorso vale per la Guardia Costiera che con poco più di 10.000 uomini è sobbarcata di lavoro. Nonostante l’assetto e l’attività lavorativa sia analoga alle altre Forze di Polizia, soprattutto nelle zone come la Puglia e la Campania ci sono trasferimenti d’autorità anche per il personale vicino ai 50 anni. Un dato è certo, che ci sono tanti che usufruiscono della legge 104 e tanti che transitano nell’impiego civile. L’annuncio fatto dal Ministro della Difesa di “spostare caserme al Sud” ci sta tutto. I guardia Coste potrebbero prendere ossigeno se solo si dislocassero i grossi pattugliatori tra Napoli e Taranto dove ci sono pronte adeguate banchine per gli ormeggi sia nei porti mercantili che militari.

La facilità nel ricongiungere il personale sposato passa per la condizione generale del personale sotto l’aspetto morale, professionale ed economico. Un esempio sarebbe la disponibilità di adeguati alloggi soprattutto nelle sedi dove la vita è più cara. Ciò agevolerebbe indirettamente i trasferimenti e ancor più quelli al fine del ricongiungimento.

Si chiede di modificare la legge di Paola che per ora sta facendo solo gli interessi delle grandi industrie delle armi a discapito del personale. È necessario aumentare gli arruolamenti e stanziare in questi disegni di legge risorse per l’esercizio (da concertare con le parti sociali), evitando così di far alloggiare il personale a 50 anni trasferito di autorità, se è fortunato, in camerate fatiscenti a volte anche con problemi di riscaldamento, acqua ed anche in 6/7 in una stanza.

Le opportune risorse dovrebbero avere l’unico obiettivo di una condizione dignitosa del personale e delle proprie famiglie che deve vivere e mai più sopravvivere, nel superiore interesse dell’Amministrazione e della Nazione.”

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