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LIBIA, PRONTI AD ATTACCARE: L’ITALIA GUIDERÀ UN CONTINGENTE DI TRUPPE SCELTE. IN ARRIVO 6000 SOLDATI TRA SAS, MARINE, SEAL E LEGIONE STRANIERA

(di Franco Iacch) – Mille soldati inglesi, tra cui 200 operatori
della SAS, saranno tra poche settimane in Libia per arginare l’avanzata dello
Stato islamico nella Regione.

Le truppe combattenti faranno parte della
prossima grande offensiva prevista in Libia contro la rete del terrore.
L’operazione – scrivono oggi sul Mirror –
coinvolgerà circa 6.000 soldati, tra marine americani e truppe europee.
Aggiungono dal quotidiano inglese: “La forza sarà
guidata dagli italiani, il contingente sarà in prevalenza formato da soldati
inglesi, francesi ed americani”.

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Dall’Inghilterra, quindi, confermano il ruolo di
comando degli italiani, lasciando intendere però che la presenza sul terreno
dovrebbe essere limitata alla semplice coordinazione delle truppe sul campo.
Dovrebbe essere escluso il coinvolgimento in prima linea di soldati italiani.
Da rilevare che i seimila soldati che a breve giungeranno in Libia non
svolgeranno compiti di ricognizione (quel ruolo è già stato affidato allo Special Reconnaissance Regiment), ma
saranno truppe combattenti al fianco delle milizie lealiste. In un primo
momento dovrebbero svolgere compiti di formazione, ma l’impiego in prima linea
appare certo considerando il numero schierato.

Le ultime analisi nella Regione parlano di una
forza estremista di cinquemila elementi in espansione costante. I terroristi
hanno già conquistato alcuni importanti giacimenti petroliferi. Una volta
arginata l’invasione e stabilizzato l’asset tattico, l’obiettivo sarà quello di
conquistare la roccaforte costiera di Sirte. Prima ancora, però, la nuova
Coalizione (a guida italiana), dovrà impedire che nelle mani dei terroristi
possa cadere il più grande giacimento petrolifero del Nord Africa, i pozzi di
Marsa al Brega, che si trovano tra Sirte e Bengasi.
Ritornando agli inglesi. I SAS avranno anche
compiti di “battle-space management” per l’esercito libico. La Royal Navy,
intanto, ha inviato anche un cacciatorpediniere verso la costa del Nord Africa
ed alla RAF è stato dato l’ordine di allestire una nuova campagna aerea contro
obiettivi dello Stato islamico in Libia (è ancora ignota la forza che
parteciperà ai raid).
Gli Stati Uniti hanno già confermato l’invio dei
Marine, supportati da alcuni team Navy Seal in ruolo di ricognizione.
I francesi, infine. Parigi rappresenta il nemico
peggiore per i terroristi. L’esperienza francese in Africa non ha eguali negli
ultimi dieci anni. Basti pensare che L’Eliseo possiede dieci basi in Africa
(oltre a quelle della Legione) dislocate in Ciad, Nigeria, Mali, Burkina Faso,
Senegal, Costa d’Avorio e Gabon. Quella schierata in Africa dai francesi non è
una forza di peacekeeping,
ma un vero e proprio esercito del tutto autosufficiente ed addestrato
specificatamente nella guerriglia con operatori del “Commandement des
opérations spéciales” e due compagnie della Legione Straniera per un totale di
settemila soldati.
Nonostante gli interventi dell’Occidente e
l’incredibile ricchezza del paese, la Libia, dopo la fine del governo di
Gheddafi, è piombata nel caos.

[FONTE]

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