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LEGGE DI STABILITA’ 2017, MILITARI E FORZE DI POLIZIA: O RIORDINO O BONUS?

Il Disegno di Legge di Bilancio è pronto e pochi giorni lo abbiamo mostrato in anteprima ai nostri lettori. Vi proponiamo oggi un commento dei delegati Co.Ce.R. carabinieri Giuseppe La Fortuna e Gianni Pitzianti che ancor prima di conoscere il contenuto della bozza avevano espresso la propria preoccupazione sull’insufficienza delle risorse stanziate a garantire rinnovo contrattuale, riordino dei ruoli e stabilizzazione del bonus di 80 euro. Tale preoccupazione era accentuata dal mancato benestare europeo sugli importi “fuori patto”.

 

Continuiamo ad essere preoccupati – commentano i delegati Co.Ce.R. carabinieri Pitzianti e La Fortuna – ed il testo sul comparto sicurezza e difesa di certo non ci rasserena. Infatti – proseguono i due delegati – se fino a qualche giorno fa non esultavamo per le promesse del premier, oggi cominciamo ad avere conferme angoscianti. Non si tratta più soltanto delle misere risorse stanziate o della supervisione europea per le cifre o “fuori patto”, ora si aggiunge anche il “politichese” che non porta mai buone notizie ai militari e le forze di polizia.

 

In particolare l’art. 52, comma 2, lett c, del ddl bilancio, recita:

“definizione dell’incremento dal 2017 del finanziamento previsto a legislazione vigente, per garantire la piena attuazione di quanto previsto dall’articolo 8, comma l, lettera a), punti l e 4, della legge 7 agosto 2015, n. 124 (riordino dei ruoli ndr) e dell’articolo l, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 244 (revisione dello strumento militare ndr) ovvero, per il solo anno 2017, proroga del contributo straordinario di cui all’articolo l, comma 972, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, con la disciplina e le modalità ivi previste (bonus 80 euro ndr).”

 

Siamo preoccupati perché, si sa che il “politichese” è lingua ricercata e dalle mille interpretazioni, ma a nostro modesto parere l’ingarbugliata modalità con la quale è stato redatto l’articolo lascia intendere un funesto aut aut, o il Bonus o il Riordino. E di stabilizzazione neanche l’ombra. Non vogliamo di certo alimentare preoccupazioni ma queste poche, e contorte righe, ci paiono molto più concrete delle promesse sventolate pochi giorni orsono. Non conosciamo gli scenari futuri – concludono i delegati Pitzianti e La Fortuna – ma consci che il “politichese” inganna e confonde, prima che false promesse, vogliamo chiarezza su quello che il governo vuole fare, senza improvvisazioni e retorica. Non sembra difficile e non necessita aulico linguaggio, solo coerenza.

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