Editoriale

LA POLO DI SALVINI E LA MIMETICA DI RENZI. CRITICHE STRUMENTALI

(di Luca Marco Comellini per Tiscali Notizie) – Nei giorni scorsi l’informazione italiana è stata occupata dalle polemiche scatenate dal Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) in merito alla maglietta della Polizia di Stato indossata da Matteo Salvini durante un incontro pubblico a margine della festa della Lega svoltosi nella settimana di ferragosto a Ponte di Legno. Immancabilmente lo scontro tra il leader della Lega e i sindacalisti si è spostato sui social dove i rispettivi sostenitori se le sono dette di santa ragione.

La “mimetica” di Renzi

Sui social non è passata inosservata la mimetica che il premier Renzi indossa ogni volta che va a trovare i nostri militari impegnati nelle missioni all’estero. Che siano di pace, come piace definirle alla maggioranza parlamentare, o di guerra, come sono più correttamente viste dal resto degli italiani, Renzi si presenta sempre più spesso per arringare le truppe indossando la giacca dell’uniforme da combattimento dei militari sul suo solito blue jeans.

Matteo & Matteo

Tra i due Matteo, Renzi e Salvini, da questo punto di vista oltre al cognome non c’è alcuna differenza. O meglio una ci sarebbe. Salvini quando indossa la maglietta della Polizia di Stato lo fa in ogni occasione pubblica per dimostrare la sua solidarietà verso gli operatori delle forze di polizia e nei suoi discorsi non fa altro che elencare tutte quelle inefficienze che ormai sono diventate croniche e mettono in serio pericolo la loro vita. Renzi, invece, quando indossa la mimetica durante le sue visite alle truppe schierate al fronte, da esperto comunicatore populista qual’è, sciorina i soliti discorsi di elogio ripetendo ogni volta lo stesso “siete importanti”, “siete utili”, “siete bravi”. Renzi, inoltre, cerca sempre di ritagliare nella sua performance anche il tempo per scattarsi qualche selfie con belle soldatesse o temibili incursori, l’altro Matteo no.

Critiche strumentali

La polemica, per fortuna durata solo poche ore, non ha evidentemente sortito l’effetto sperato dal sindacalista e nonostante sia finita su tutti i media è stata ben presto e definitivamente archiviata come la solita boutade ferragostana, sopratutto quando sono iniziati a circolare alcuni commenti sui social che hanno fatto ricordare che l’uso di pezzi dell’uniforme dei Corpi dello Stato o delle Forze armate da parte di numerosi personaggi politici non è né una novità né uno scandalo. Da Berlusconi che nel 2011 durante una visita alla scuola ufficiali dell’Arma dei Carabinieri s’è fatto fotografare col berretto di un allievo ufficiale o, ancora, quando nell’aprile del 2009 è stato immortalato con l’elmetto dei vigili del fuoco durante una visita sui luoghi del terremoto, oppure Gianfranco Fini, sempre nel 2011, che durante una visita al contingente italiano schierato a Herat indossò con estrema disinvoltura la giacca della mimetica della “Folgore” fino ad arrivare ad Angelino Alfano, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, anche loro ripresi mentre indossavano la loro bella mimetica.

Scandalizzati senza ragione

Basta fare una ricerca con Google per rendersi conto che il web e le notizie di cronaca sono piene di immagini dei politici nostrani che, per un motivo o per un altro, hanno indossato capi di abbigliamento di questa o quell’uniforme e scandalizzarsi perché Salvini ha indossato una maglietta della Polizia di Stato a molti è sembrato veramente esagerato. Soprattutto difronte alle reali carenze dei mezzi e alle scadenti dotazioni che il governo riesce a garantire alle forze dell’ordine e ai pesanti tagli di bilancio nel settore della sicurezza. Problemi, questi, più volte rimarcati dall’esponente leghista e che, guarda il caso, tutti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali della polizia conoscono molto bene.

La domanda ai lettori di Tiscali sorge spontanea

E se la maglietta della polizia l’indossasse Renzi oppure, tanto per citare qualche altro esponente del PD meno famoso, Emanuele Fiano che in passato, durante la segreteria di Bersani, è stato Responsabile nazionale del Partito Democratico per la Sicurezza e la Difesa e dal 16 settembre 2014 è membro della segreteria nazionale (renziana) con l’incarico alla Sicurezza e alle Riforme Istituzionali, pensate che riceverebbero le stesse critiche rivolte a Matteo Salvini oppure i rappresentanti dei sindacati di polizia osserverebbero un rigoroso silenzio?

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto