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LA POLIZIA SCENDE IN PIAZZA CONTRO RENZI: “35€ AL GIORNO AI PROFUGHI, 10€ AGLI AGENTI”

Le forze
di polizia 
in piazza contro il governo Renzi. Giovedì
prossimo si terrà un sit-in degli uomini in divisa davanti a Montecitorio.

La
decisione è stata presa dai sindacati di polizia Sap, Coisp e Consap, Sappe per
Polizia penitenziaria, Sapaf e Ugl per i forestali e Conapo per i vigili del
fuoco per manifestare per il rinnovo dei contratti. L’iniziativa è stata
presentata nel corso di una conferenza stampa durante la quale Gianni
Tonelli
, segretario del Sap, ha più volte attaccato il governo Renzi per
non aver convocato, prima della presentazione della legge di stabilità, le
parti sociali in vista del rinnovo del contratto.”Questa estate la Corte
Costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco del contratto fermo da sei
anni. Dalle fonti in nostro possesso – dice Tonelli – pare che il governo
voglia destinare circa 10 euro lordi per ogni agente di polizia. Ciò significa
mantenere un blocco dei contratti in barba alla decisione della Corte”.
“Chiediamo
– continua il segretario del Sap – una tantum di 1500 euro come risarcimento
per il blocco di questi ultimi anni e un aumento di stipendio di 100 euro netti
per il prossimo contratto che sarà di durata triennale e non più biennale.
Questo aumento sarebbe possibile introducendo il quoziente familiare per le
famiglie che ricevono gli 80 euro. Non è pensabile che solo i magistrati
abbiano degli stipendi alti. Che differenza c’è tra chi opera un arresto e chi
lo ratifica?”. Le sigle sindacali denunciano, infatti, il fatto che gli
stipendi degli agenti italiani siano tra i più bassi d’Europa: 1200 euro a
inizio carriera a fronte di 1600/1700 euro degli altri Paesi del Vecchio
Continente. “Questo è un Paese che si permette di dare 35 euro al giorno a ogni
immigrato, mentre per il poliziotto si destinano 10 euro lorde al mese. 
Questo
è mortificante”, ha attaccato Giorgio Innocenzi del Consap. Un altro motivo di
scontro con il governo è lo smantellamento del corpo forestale deciso per
decreto dal ministro Madia. “Non abbiamo mai incontrato né lei né il ministro
dell’Interno o dell’Ambiente”, dicono i sindacalisti dei forestali che
propongono di accorpare il loro corpo civile con le forze di polizia civile
anziché militarizzarlo come vorrebbe fare il governo. “Rischiamo di pagare
l’annuncite del premier e della Madia. La riforma sarebbe una regressione e
costerebbe 25 milioni di euro tra cambio delle divise e corsi di aggiornamenti.
Infine, è sempre alquanto critica la situazione delle carceri italiane. “Un
detenuto, escluse le spese sulla sicurezza, costa 170 euro al giorno.
Espellendo i detenuti stranieri condannati in via definitiva e se si mandassero
tutti i tossicidipendenti in comunità terapeutiche, i detenuti calerebbero di
38mila unità e avremmo le risorse per aumentare gli stipendi dei p poliziotti
penitenziari e ammodernare le carceri”, ha spiegato Donato Capece del Sappe.

Da il giornale

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