Editoriale

IL TERRORISMO ALTOATESINO, UNA STORIA DIMENTICATA

(di Col. (ris.) della Guardia di Finanza Dott. Sergio De Santis)

SINDACA DI MERANO

la vicenda della neo sindaca di Merano, Katharina Zeller, scaraventata sulla ribalta nazionale per il suo gran rifiuto ad indossare la fascia tricolore da Primo Cittadino della località che amministra, oltre a sollevare una indignazione pressoché unanime in tutto il Paese, permette di riesumare, se non dai libri di storia – spesso restii a raccontare molti tragici fatti che hanno insanguinato la nostra storia, come ad esempio le foibe, o le marocchinate –, quantomeno dalla memoria di chi certe situazioni le ha vissute in prima persona e le ha tramandate: il terrorismo altoatesino, di matrice etnico-linguistica, che puntava a far annettere l’Alto Adige (o Südtirol) all’Austria. Questo fenomeno, ripeto poco conosciuto, provocò tra il 1956 ed il 1967 (con una ripresa negli anni Ottanta) centinaia di attentati, e decine di vittime.

IL TERRORISMO ALTOATESINO

A una fase iniziale sporadica, seguì la stagione organizzata di cui fu protagonista il Befreiungsausschuss Südtirol (Bas), ossia il “Fronte di liberazione del Sudtirolo” (1956-1961), e poi un’ultima fase, la più cruenta, di ispirazione neonazista e pangermanista (1962-1967). 
Tra le modalità più spettacolari vi erano gli attacchi ai tralicci dell’alta tensione per mezzo di ordigni esplosivi (i giornali dell’epoca parlarono di “guerra dei tralicci”), a cui, nella fase più violenta (1964-1967), si aggiunsero azioni volutamente omicidiarie.

Rimasero uccisi in quegli anni, in agguati alle caserme, imboscate, attentati sui treni ed altri luoghi pubblici: quattro carabinieri,sei finanzieri,tre militaridell’Esercito Italiano,e due poliziotti(fonte Ministero della Cultura – Rete degli Archivi).

IL PACCHETTO

Per fermare il terrorismo altoatesino, il Governo italiano emanò, assieme al Governo austriaco, il cosiddetto Pacchetto, concernente la questione dell’autonomia politica e linguistica dell’Alto Adige, mentre nel 1972entrò in vigore il nuovo Statuto di Autonomia (le cui misure trovarono piena applicazione nel 1992). 

IL PREZZO PAGATO

Alla fine, questa guerra dichiarata allo Stato italiano portò ai tanto desiderati, da parte altoatesina, Statuti di Autonomia per: l’autogoverno, la gestione dei fondi, il bilinguismo ed altre vaste competenze in vari settori, il tutto ottenuto al prezzo di:

361 attentati;

21 morti, tra cui i 15 appartenenti alle forze dell’ordine, 2 privati cittadini e 4 terroristi, deceduti mentre preparavano le loro bombe;

57 feriti, di cui 24 appartenenti alle forze dell’ordine e 33 civili.

Di contro, la giustizia italiana condannò in totale 157 persone, anche se tanti altri terroristi non scontarono mai la propria pena perché riparati in Germania o Austria, o perché assolti nonostante fossero rei confessi.

Tutto questo non va dimenticato, come non vanno sottovalutati certi malesseri evidentemente ancora radicati.

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