Editoriale

Ucraina, la Russia rifiuta la mediazione della Francia e aggiunge: “Nessuna proposta di tregua per la Pasqua ortodossa”

Il Cremlino smonta le ambizioni della Francia di porsi come mediatore tra Mosca e Kiev e annuncia che da parte russa per il momento non è in programma di proporre una tregua per la Pasqua ortodossa sul modello di quanto accadde a Natale. Intanto, le autorità ucraine fanno sapere di aver riportato a casa 24 bambini che erano stati deportati in Russia.

Mosca scarta Parigi: “No a un ruolo di mediazione della Francia”

“È difficile immaginare che la Francia possa essere un mediatore nel conflitto della Russia e l’Ucraina, perché Parigi è coinvolta indirettamente o direttamente dalla parte di Kiev nel conflitto”, ha detto il portavoce di Putin Dmitry Peskov. La scorsa settimana, il presidente cinese Xi Jinping ha detto all’omologo francese Emmanuel Macron che Parigi dovrebbe proporre il proprio piano per la risoluzione pacifica del conflitto in Ucraina. “Adesso Parigi non può pretendere di essere una sorta di mediatore, perché Parigi in realtà si schiera dalla parte di uno dei partecipanti al conflitto. La Francia, inoltre, è sia indirettamente che direttamente coinvolta in questo conflitto dalla parte dell’Ucraina. Pertanto è ancora difficile immaginare qualsiasi tentativo di mediazione qui”, ha detto Peskov parlando ai giornalisti.

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Nessuna tregua per la Pasqua ortodossa

Nessuno ha avanzato l’idea di una tregua pasquale in Ucraina, ha poi chiarito Peskov, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se il Cremlino stesse discutendo di un’idea del genere. “Nessuno ha preso una tale iniziativa. Non ci sono ancora iniziative in tal senso, ma la Settimana Santa è appena iniziata. Non dimentichiamo che la Russia ha già presentato una tale iniziativa e l’ha messa in atto, ma si è scontrata con la riluttanza del regime di Kiev”. La Pasqua ortodossa cade, quest’anno, il 16 aprile.

Dopo l’appello del patriarca russo Kirill, lo scorso gennaio era arrivato il via libera del capo del Cremlino Putin al cessate il fuoco durante il Natale ortodosso (la festività si è celebrata il 7 gennaio, ndr). Il presidente Zelensky aveva respinto la tregua, definendola una strategia di Mosca “per riorganizzare le truppe”.

Cosa cambia al confine tra Russia e Finlandia

L’intensità dell’addestramento militare delle unità di difesa aerea in Russia è aumentata nel 2022. Lo ha affermato nel corso di una conferenza stampa il vice comandante dell’aeronautica russa, generale Andrej Demin. “Nel corso del 2022 sono stati utilizzati mille volte in più i missili guidati antiaerei rispetto alle manovre del 2021”, ha detto Demin. Il generale ha aggiunto che le truppe di difesa aerea russe stanno elaborando compiti relativi alla protezione del confine nel Nord-Ovest della Russia alla luce dell’adesione della Finlandia alla Nato. Helsinki è entrata ufficialmente nell’Alleanza atlantica il 4 aprile.

L’incontro tra Shoigu e Lukashenko a Minsk

Il leader bielorusso Aleksandr Lukashenko ha intanto incontrato a Minsk il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu. Lo ha riferito l’agenzia di stampa “Belta”, precisando che al centro dei colloqui è stata la questione di sicurezza nello Stato dell’Unione dei due Paesi. “Nel corso degli ultimi negoziati con il presidente russo Putin, abbiamo deciso che gli specialisti russi sarebbero venuti in Bielorussia in modo che potessimo discutere della sicurezza della del Paese”, ha detto il leader bielorusso a Shoigu. Lukashenko ha aggiunto che Minsk si aspetta che “in caso di aggressione contro la Bielorussia, la Federazione Russa difenda la Bielorussia come proprio territorio, ecco le garanzie di cui abbiamo bisogno”.

Il 25 marzo il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il dispiegamento di armi nucleari tattiche in Bielorussia, affermando che la mossa era una risposta alle forniture di armi all’uranio impoverito promesse dal Regno Unito all’Ucraina.

Kiev: “Riportati a casa 24 bambini che erano stati deportati in Russia”

L’Ucraina ha ottenuto il ritorno di 24 bambini che sono stati deportati in Russia. Lo ha riferito su Telegram il governatore della regione di Kherson, Oleksandr Prokudin. “Altri ventiquattro bambini di Kherson sono finalmente a casa. Oggi li ho incontrati a Kherson per socializzare e fare bei regali”, ha scritto Prokudin. I bambini sono stati rimpatriati grazie ai volontari della fondazione di beneficenza Save Ukraine, che secondo le autorità di Kherson “hanno fatto uno sforzo incredibile” in modo che i giovani residenti della zona potessero tornare. In un messaggio su Telegram il governo locale ha aggiunto che questa è stata “una delle missioni di salvataggio più difficili”.

Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso le sue condoglianze dopo il bombardamento che ha ucciso due persone a Zaporizhzhia. “È così che la Russia si isola ancora di più dal mondo, dall’umanità”, ha detto.

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