Forze di Polizia

IL MEF CHIEDE AGLI UFFICIALI DI POLIZIA E DELLE FORZE ARMATE LA RESTITUZIONE DELLE SOMME PERCEPITE A DECORRERE DAL 2015

I tecnici del Ministero dell’Economia e delle Finanze stanno per sferrare un colpo estivo ai danni del Comparto Sicurezza e Difesa a mezzo di una interpretazione negativa sull’applicazione dello sblocco economico del 2015, che avrebbe l’effetto di prorogare per ulteriori quattro anni il blocco degli stipendi e comporterebbe la restituzione delle somme percepite a decorrere dal 2015 da parte dei Funzionari di Polizia e della Penitenziaria, degli ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle Forze Armate.

Di seguito parte del comunicato dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.

“Il Servizio Tep e Spese Varie della Direzione Centrale delle Risorse Umane, attraverso un messaggio Cenaps del 14 luglio, ha comunicato al personale interessato che a seguito di dubbi interpretativi sul disposto normativo concernente il blocco retributivo relativo agli anni 2011-2014, sono in corso approfondimenti da parte degli uffici del Ministero dell’ Economia e delle Finanze, sulle modalità utilizzate per il calcolo delle anzianità ai fini del cosiddetto sistema dell’abbattimento. Per cui potrebbero essere rideterminati i trattamenti economici per tutti i provvedimenti emessi a partire dal 1° gennaio 2015.
Nell’evidenziare positivamente l’operazione di trasparenza del citato Servizio Tep, non comprendiamo però quali possano essere i dubbi nell’applicazione delle norme in tema di sblocco economico dell’Ufficio Centrale del Bilancio presso il Ministero dell’Interno.
Infatti, l’art. 9, comma 21 del decreto legge n. 78/2010 prevede che gli anni di blocco retributivo non sono utili alla maturazione delle sole classi e scatti di stipendio (per cui il tempo ai fini contabili è ricominciato a decorrere dal 1° gennaio del 2016, poiché queste ultime, essendo strettamente connesse, ai contratti sono state bloccate anche per tutto il 2015). Il medesimo comma nulla prevede circa il blocco ai fini della maturazione degli altri meccanismi di adeguamento retributivo connessi all’anzianità di servizio, come quelli previsti dai commi 22 e 23 dell’art. 43 e dall’art. 43 ter della legge n.121/81, concernenti il cosiddetto meccanismo di “omogeneizzazione” economica al trattamento dirigenziale per i Direttivi ed al trattamento economico da Dirigente Superiore per i Primi Dirigenti. Tanto che la legge di stabilità per il 2015 ha previsto il relativo finanziamento, sulla base del quale sono stati emessi i provvedimenti economici a partire dal 1° gennaio 2015, che oggi sono messi in dubbio dagli uffici del Ministero dell’Economia e delle Finanze. E’ davvero paradossale che una questione già risolta dall’attuale Governo possa essere rimessa in discussione per presunti dubbi interpretativi dei tecnocrati del Mef. Si tratta di una situazione che sta creando dubbi, preoccupazione e malessere tra tutti i Funzionari di polizia.”

Lorena La Spina, Segretario Nazionale dell’associazione Nazionale Funzionari di Polizia, lancia l’allarme sulle retribuzioni. La Spina definisce “grave e insopportabile” il provvedimento che “andrebbe a colpire coloro che hanno già provato duramente sulla loro pelle gli effetti negativi di quattro anni di blocco retributivo e che continuano a sopportare quelli del blocco contrattuale”.

Proprio in un momento in cui  – ricorda La Spina – ci viene richiesto un impegno straordinario per fronteggiare l’emergenza del terrorismo internazionale e dell’immigrazione clandestina, la motivazione nello svolgimento del lavoro quotidiano verrebbe contaminata da un virale malessere.

E’ inconcepibile che i tecnocrati del Mef ribaltino quanto già deciso a suo tempo dal Governo Renzi, che ha finanziato lo sblocco economico per Funzionari di Polizia e per gli Ufficiali delle forze dell’ordine e delle forze armate con la Legge di Stabilità per il 2015.

Ci appelliamo ai Ministri dell’Interno, della Difesa e della Giustizia affinché fermino questo autentico “colpo di mano”, che finirebbe col danneggiare ulteriormente una delle categorie più esposte nella quotidiana lotta per i diritti e le libertà di tutti.

Sulla questione interviene il vicepresidente Maurizio Gasparri: Ho presentato un’interrogazione ai Ministri competenti su questa assurda ipotesi, ma intanto chiedo pubblicamente una risposta immediata al Ministro dell’Interno Alfano e al Ministro della Difesa Pinotti affinchè facciano chiarezza.

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