Esercito

IL GENERALE PARACADUTISTA: “LE FORZE ARMATE INVECCHIANO, CI VORREBBE LA NAJA PER EDUCARE I NOSTRI GIOVANI”

Il Generale Marco Bertolini, 63 anni, paracadutista incursore ha salutato con un discorso drammatico, una sveglia all’Italia, evocando scenari di guerra, «sfide che alla mia generazione sono state risparmiate».

Anche se poi, concludendo con una battuta la festa d’addio, ha voluto alleggerire il peso delle sue parole: «Sta a me, da adesso, fare in modo che l’estraneo che nei giorni a venire sorprenderete a notte fonda in pigiama intento a saccheggiarvi il frigorifero sappia meritare qualcosa di più della vostra imbarazzata sopportazione».

In un intervista al Resto del Carlino svela in merito alla pensione «Io ne avrei fatto a meno. Ero contento del mio lavoro, entusiasmante, a contatto col mondo reale che incontriamo tutti i giorni fuori dai confini di casa nostra». Ricorda anche l’esperienza più brutta della sua vita militare «In Afghanistan nel 2009. Il 17 settembre sono morti sei paracadutisti uccisi da un’autobomba. Io ero capo di stato maggiore».  Oltre il monito che evoca probabili e futuri scenari di guerra evidenzia l’invecchiamento delle Forze Armate, «Un fuciliere a 35-40 anni non può più fare il fuciliere. Abbiamo tanti precari, dieci anni poi vanno via» ed infine conclude con il ripristino della naja «Ci vorrebbe. Per i giovani. Hanno bisogno di essere educati ai doveri. Sarebbe una scuola di democrazia, abituerebbe i giovani a dare qualcosa alla società. Ora non è così. Lo Stato, la società è qualcosa a cui siamo subordinati. Certo la leva obbligatoria non può sostituire il servizio professionale, ma se riuscissimo ad avere una forma obbligatoria per gli enti territoriali non sarebbe male».

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