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Gli Stati Uniti inviano in Tunisia unita’ di addestramento. La risposta di Trump a Putin

Gli Stati Uniti invieranno in Tunisia “una piccola unita’ di addestramento che fa parte di un programma di assistenza militare” e non forze di combattimento. Lo chiarisce oggi Comando Usa per l’Africa (Africom) in una nota a margine del comunicato stampa emesso ieri sull’invio di una brigata di assistenza alle forze di sicurezza in Tunisia, alla luce delle attivita’ condotte dalla Russia in Libia. L’unita’ in questione “non implica in alcun modo forze militari combattenti”, precisa la nota del comando del Pentagono che si occupa di Africa.

“E’ importante comprendere le esigenze potenziali e cercare sempre nuovi approcci e modi per collaborare come parte del nostro dialogo in corso”, precisa la nota.

Gli Stati Unti hanno annunciato ieri l’invio della brigata in Tunisia a seguito di un colloquio tra il generale Stephen Townsend e il ministro della Difesa tunisino, Imed Hazgui. “Mentre la Russia continua a soffiare sul fuoco del conflitto libico, la sicurezza regionale in Nord Africa e’ una preoccupazione crescente”, ha affermato Townsend. “Stiamo cercando nuovi modi per affrontare i problemi di sicurezza comuni con la Tunisia, incluso l’uso della nostra brigata di assistenza alle forze di sicurezza”.

Da parte sua, il ministero della Difesa tunisino ha confermato che Hazgui e Townsend hanno parlato giovedi’ 28 maggio della “ripresa delle attivita’ congiunte”, comprese le attivita’ di addestramento “che sono state rinviate a causa della situazione sanitarie eccezionale”, nonche’ del “sostegno dell’amministrazione statunitense alle capacita’ militari tunisine”.

Questa settimana Africom ha dichiarato che quattordici aerei da guerra di fabbricazione russa “senza insegne” sono arrivati alla base aerea di Al Jufra, in Libia, lo scorso 21 maggio. Secondo quanto riferito da Africom, in una nota su Twitter, diversi caccia MiG 29 e Su-24 hanno lasciato la Russia “nel corso di piu’ giorni” nel mese di maggio. “Tutti gli aeromobili erano contrassegnati con lo stemma dell’aeronautica della Federazione russa. Dopo essere atterrati alla base aerea di Hmeimin in Siria, i MiG 29 sono stati riverniciati senza insegne”, aggiunge il comando del Pentagono per l’Africa.

I velivoli sono stati “pilotati da membri militari russi e scortati in Libia da combattenti russi basati in Siria, atterrando nella Libia orientale vicino a Tobruk per fare rifornimento”, aggiunge l’account Twitter. “Almeno 14 velivoli russi non contrassegnati sono stati quindi consegnati alla base aerea di Al Jufra in Libia”, conclude Africom, pubblicando al riguardo un’immagine satellitare datata 21 maggio.


Il governo russo, da parte sua, ha negato le accuse in merito al trasferimento in Libia di caccia MiG 29 e Su-24 per sostenere le forze dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Lna) comandato dal generale Khalifa Haftar. Secondo quanto riferisce la stampa russa, non sarebbe pervenuta alcuna richiesta da parte del presidente Vladimir Putin per l’utilizzo della forza militare nel conflitto libico. In merito il primo vicepresidente della commissione per gli Affari internazionali, Vladimir Dzhabarov, ha dichiarato che la Russia vuole un accordo pacifico in Libia, una posizione ribadita anche dal presidente della commissione competente del Consiglio Federale, Konstantin Kosachev. Per entrambi gli Stati Uniti stanno cercando di compromettere le azioni di Mosca e minare i suoi sforzi diplomatici per porre fine al conflitto.

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