Esercito

GIORGIA, CAPORAL MAGGIORE DELL’ESERCITO VITTIMA DI MOLESTIE

(di Morgan Barraco) – Giorgia Rampazzo ha da poco superato i 20 anni quando decide di entrare nell’esercito. E’ il 2004 e la sua idea è rivoluzionaria rispetto all’epoca. Sono anni in cui le donne soldato si contano sulle dita di una mano. La sua passione per le forze dell’ordine tuttavia inizia quando è appena bambina e continua anche dopo aver terminato gli studi, spingendola a partecipare al concorso. Occorreranno tre tentativi prima che venga accettata e così nel 2003, alla fine di quell’anno, diventa militare. Nell’esercito può trovare finalmente il suo equilibrio, dopo anni di scherni vissuti durante l’adolescenza, a causa di quei tic nervosi che la mettono al centro dell’attenzione dei coetanei. Il suo atteggiamento però viene travisato dai commilitoni, tanto da credere che voglia nascondere una sorta di disponibiltà fisica. Tre anni più tardi verrà molestata da un sottufficiale.

La storia di Giorgia Rampazzo verrà raccontata nella puntata di Sopravvissute che andrà in onda nella seconda serata di Rai 3 di questa sera, domenica 9 settembre 2018. Sarà la stessa vittima a parlare della sua storia, delle angherie subite, del nonnismo a cui è stata sottoposta subito dopo aver denunciato il superiore. Militari Assodipro, come si legge sul portale, si schiererà subito dalla sua parte. Soprattutto per via dell’abbandono del Comandante di giorgia, che deciderà di voltarle le spalle. Oggi in congedo, vive a Padova ed ha scelto di continuare ad operare al servizio della comunità, come volontaria alla Croce Rossa e nello staff dell’ospedale militare della sua città. Nel futuro sogna di diventare doppiatrice e speaker, mansione per la quale ha seguito un corso.

GIORGIA RAMPAZZO, HA LASCIATO IL LAVORO CHE AMAVA

Il 14esimo Reggimento Alpini Venzone sarà il trampolino di lancio che spingerà Giorgia Rampazzoa vivere il suo incubo. In quei giorni è felice. Nel marzo del 2006 infatti ha già diversi mesi alle spalle come donna soldato. Il suo sogno si è realizzato, ma il 16 di quel mese qualcosa andrà storto. Da tempo infatti i colleghi hanno notato nella donna, poco più che ventenne, qualcosa di particolare. Una specie di disponibilità che in realtà nascondono la Sindrome di Tourette, che la porta ad avere diversi tic. Ne soffre sin da quando era piccola, ma questo non le impedirà di perseguire il suo sogno. Giorgia continua finché non entra in caserma, ma le attenzioni di un Maresciallo si trasformeranno presto in abuso. La donna non impiegherà molto a denunciare l’accaduto e di certo non si aspetta tutto ciò che avverrà dopo. Soprattutto le minacce via telefono, gli insulti pubblici, le offese. E infine anche la richiesta che ritiri la denuncia contro chi ha abusato di lei e del suo corpo, con la promessa che il sottufficiale andrà in pensione senza alcuna macchina sulla carriera. Anche se Giorgia decide di combattere fino alla fine, la sua salute inizierà a peggiorare a causa di un dpts, il disturbo post-traumatico da stress. A cui si aggiungeranno gli sbalzi d’umore, l’ansia. Fattori determinanti perché lasci la caserma, quel mondo che ha sempre sognato. Dovrà invece agire per via legali, scrive Militari Assodipro, perché lo Stato le riconosca un risarcimento per il danno subito. “Non ho potuto proseguire il lavoro che amavo“, scrive in un alunga lettera, parlando di come il suo diritto sia stato negato dai superiori ed infine anche dal Ministero della Difesa, che avrebbe preferito tutelare chi ha commesso violenza su di lei. (Il Sussidiario.net)

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