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FORZE DI POLIZIA: SUBIAMO LESIONI, INSULTI E SPUTI SENZA AVERE POSSIBILITÀ DI RIVALSA

(Gianluca Pantaleoni) – Noi Forze di Polizia siamo maggiormente esposti alle minacce
oltretutto abbiamo fatto il callo ad accettare le critiche anche aspre per
servire lo stato e i cittadini. Spesso dobbiamo subire lesioni insulti e sputi
senza avere la possibilità di rivalsa su chi si è reso autore di questi reati,
perché siamo in ordine pubblico.

Solidarietà trasversali: Il
sindacato di Polizia Consap solidarizza con i Carabinieri aggrediti e mandati
in ospedale ad Udine dai Rom e con tutti gli operatori di polizia aggrediti,
colpiti e feriti da dei criminali che vengono subito rimessi in libertà!
E’ notizia recente che Camera
Penale, Ordine degli Avvocati di Lucca, e Associazione Nazionale Magistrati
hanno solidarizzato con il magistrato che ha condannato
un Carabiniere a Lucca per “Arresto Violento”. Il giudice infatti era stato
“dileggiato e sottoposto a gogna mediatica” per questa sua decisione (si legge
nel documento di solidarietà).
Ci si permetta, per cominciare,
di infrangere un tabù che è solo un reperto fossile di un modo di pensare che
non esiste più, ossia la rivalità tra Polizia e Carabinieri. “Oggi il sindacato
di Polizia Consap- attraverso il suo dirigente Nazionale Igor Gelarda- esprime
piena e massima solidarietà nei confronti dei due Carabinieri barbaramente
aggrediti da un gruppetto di Rom, fermati per un normale controllo a Pontebba
(Udine). Carabinieri mandati all’ospedale con una prognosi di 30 giorni”. E
solidarietà nei confronti di tutti gli operatori di polizia aggrediti, colpiti
e feriti da dei criminali che vengono rimessi in libertà subito dopo! Le
sentenze vanno sempre rispettate, anche se adesso il Carabiniere di Lucca
condannato per lesioni ricorrerà in appello. Se vi sono state minacce al
giudice che ha condannato il Carabiniere vanno perseguite e il magistrato va
tutelato; se vi sono state critiche, anche forti ad una sentenza di questo
tipo, credo che invece vadano accettate.
Fanno però riflettere alcune
frasi espresse dai magistrati sulla lettera di solidarietà: “Destano stupore e
preoccupazione i toni ed i contenuti di alcuni commenti apparsi sulla cronaca e
sui social networks che [..] rischiano di ingenerare sfiducia nella giustizia e
di istigare pericolose reazioni contro tutti coloro, magistrati ed avvocati,
che esercitano le loro funzioni nel rispetto e a tutela della legalità e per
assicurare la civile convivenza”.
Se dobbiamo in quadrare così il
problema ci permettiamo di incarnare lo stesso pensiero da un altro punto di
vista: “ Non pensate che questa sentenza, potrebbe ingenerare la paura negli
operatori di Polizia che operano per strada? Non pensate che tali sentenze
rischino di ingenerare sfiducia nella forze dell’Ordine e di istigare
pericolose reazioni contro tutti coloro, Poliziotti e Carabinieri, che
esercitano le loro funzioni nel rispetto e a tutela della legalità e per
assicurare la civile convivenza”. Non pensate che tutte le volte che viene
rimesso in libertà chi aggredisce, ferisce, dileggia un poliziotto o un
Carabiniere, un pezzettino della fiducia nelle Istituzioni muore?

Il mestiere di
Poliziotto/Carabiniere e quello di Magistrato sono difficili, pieni di
responsabilità e rischi. Tra le differenze: il poliziotto spesso non ha tempo
sufficiente per pensare, ma deve agire subito per strada, sotto effetto di
paura o adrenalina… e in quei momenti non ha modo di studiarsi, con calma, le
carte. Auspichiamo che presto la verità sia chiara e che tutti possano fare con
serenità il proprio lavoro, senza ostacoli, per il bene della Nazione.

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