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LE FORZE DI POLIZIA SCIOPERANO? “INCONTRO GLI AGENTI, MA NON ACCETTO RICATTI”

Una presa di posizione dura a cui, in serata, arriva la risposta del governo. Da un lato il premier Matteo Renzi che, secondo quanto si apprende, comunica la volontà di incontrare gli agenti ma di«non accettare ricatti». «Siamo l’unico Paese – avrebbe sottolineato il premier parlando con il suo staff- che ha cinque forze di polizia. Se vogliono discutere siamo pronti a farlo, su tutto. Ma non tocchiamo lo stipendio né il posto di lavoro di nessuno. Tuttavia, in un momento di crisi per tutti, fare sciopero perché non ti danno l’aumento quando ci sono milioni di disoccupati è ingiusto». «Il blocco degli stipendi degli statali era già previsto nel Def, non c’è niente di nuovo», si sottolinea ancora da Palazzo Chigi. Sempre in serata, dal palco della festa dell’Unità a Bologna, arriva anche una risposta indiretta del ministro Madia che più in generale si rivolge ai sindacati. «Il governo fa le cose e non alimenta aspettative che non può mantenere», ha spiegato, difendendo la decisione di mantenere gli 80 euro per i lavoratori, «cosa concreta fatta e che noi confermiamo nel 2015». E precisa. Due cose abbiamo fatto sugli stipendi della pubblica amministrazione: la prima è mettere un tetto a chi guadagna di più, la seconda dare una boccata d’ossigeno ai lavoratori che guadagnano di meno: è un fatto di equità». Il problema è la crisi. «Noi abbiamo il dovere e la responsabilità di tirare fuori l’Italia tutta insieme dalla crisi e non possiamo dimenticare chi, al di là del lavoro pubblico, il lavoro non ce l’ha o non ha alcun ammortizzatore sociale». «Su questo – ha infatti concluso Madia- c’è una delega aperta del ministro Poletti». Infine, Madia si esprime sui sindacati: «Il sindacato dovrebbe aiutare il governo in un momento di difficoltà a dare delle priorità e a capire su cosa scegliere e a difendere veramente la dignità dei lavoratori, senza considerarli di serie A e di B». Il sindacato: «dovrebbe dare idee concrete, puntuali e riformiste, in modi che il governo le faccia diventare legge rapidamente».

 

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