Forze dell’Ordine: Stop alla sospensione automatica dal servizio e alla riconsegna Immediata dell’arma. Decreto in arrivo
Il governo sta lavorando a un decreto legge sulla “tutela legale” per le forze dell’ordine, con l’obiettivo di garantire maggiori protezioni agli agenti che, nell’esercizio delle loro funzioni, fanno uso della forza o delle armi per difendere se stessi o i cittadini.
Tra le novità principali: la fine della sospensione automatica dal servizio e l’eliminazione dell’obbligo immediato di riconsegna dell’arma. Inoltre, l’iscrizione nel registro degli indagati non sarà più automatica, ma sarà lasciata alla discrezionalità del giudice.
Forze dell’ordine, il governo lavora a nuove tutele: il decreto in arrivo
Il provvedimento potrebbe essere approvato nelle prossime settimane dal Consiglio dei ministri. Sebbene non si tratti di un “scudo penale” — chi abusa della forza continuerà a rispondere delle proprie azioni — la norma rappresenta un cambiamento significativo, soprattutto dal punto di vista simbolico.
La premier Giorgia Meloni ha seguito da vicino il tema, intervenendo più volte su episodi di cronaca che hanno coinvolto le forze dell’ordine. Tra questi, il caso del 6 febbraio sull’autostrada Ivrea-Santhià, dove un poliziotto ha sparato a un uomo armato di martello che aveva aggredito due agenti. In quell’occasione, Meloni ha espresso pubblicamente il suo sostegno agli agenti, sottolineando il loro sacrificio e il rischio costante che affrontano.
Le nuove garanzie per gli agenti
Cosa prevede il nuovo decreto
Misura | Situazione attuale | Novità introdotta | Benefici per gli agenti |
---|---|---|---|
Sospensione dal servizio | Automatica in caso di indagine | Eliminazione dell’automatismo | Continuità di servizio e professionale |
Consegna dell’arma | Obbligo immediato di riconsegna | Nessun obbligo automatico | Mantenimento degli strumenti di servizio |
Registro indagati | Iscrizione automatica | Valutazione caso per caso del giudice | Evitare stigmatizzazione e danno d’immagine |
Stipendio | Possibile sospensione | Garantito fino a condanna definitiva | Sicurezza economica durante il procedimento |
Spese legali | A carico dell’agente | Copertura statale fino a 10.000€ per fase | Sostegno economico concreto |
Un dibattito ancora aperto
Il provvedimento è ancora in fase di definizione e al suo interno si inserisce un confronto politico tra Lega e Fratelli d’Italia, entrambi desiderosi di intestarsi le nuove norme a favore delle forze dell’ordine. Si sta inoltre valutando se estendere le tutele anche ad altre categorie di dipendenti pubblici, come medici e insegnanti, che potrebbero trovarsi in situazioni analoghe.
La misura arriva mentre il governo è sotto pressione per recenti casi di cronaca, come quello di Ramy Elgamy, il diciannovenne morto durante un inseguimento dei carabinieri lo scorso 24 novembre. Attualmente, tre militari risultano indagati.
Non è uno scudo penale
La premier Giorgia Meloni ha manifestato grande attenzione al tema, intervenendo pubblicamente in diversi casi di cronaca. Il decreto è frutto di un lavoro congiunto tra il Viminale, il Ministero della Giustizia e Palazzo Chigi, con il coordinamento di Alfredo Mantovano e Carlo Deodato.
Anche se non si tratta certo di un vero e proprio “scudo penale”, la misura è sicuramente positiva per le forze dell’ordine, soprattutto per quei casi di lunghissime sospensioni dal servizio ingiustamente prolungate fino alla eventuale assoluzione.
Il governo intende estendere queste tutele anche ad altre categorie professionali esposte a rischi simili, come medici e insegnanti. La premier Meloni ha ribadito il suo sostegno alle forze dell’ordine, sottolineando il loro ruolo fondamentale nella tutela della sicurezza dei cittadini.
Tutela legale a carico dello Stato per gli agenti, parla il numero uno degli Interni
Il Ministro degli Interni in un’intervista al giornale ha affermato che in una società in cui aumentano i rischi e le minacce per gli agenti devono aumentare anche gli strumenti e le tutele per chi difende i cittadini onesti e le istituzioni.
“Con l’approvazione del disegno di legge ‘sicurezza’ puntiamo a dare un sostegno economico alla tutela legale degli agenti delle Forze dell’ordine indagati per atti commessi in servizio: in molti casi, sospensioni e spese legali rappresentano una condanna anticipata. Non inciderà minimamente sui processi, ma è giusto che lo Stato anticipi le spese legali di chi svolge un lavoro obiettivamente più difficile e rischioso.”
Tutela legale a carico dello Stato per le Forze di polizia, pronto il disegno di legge
“Alcune categorie di lavoratori si trovano più frequentemente, proprio per le particolarità del proprio lavoro, a fronteggiare una serie situazioni particolarmente critiche e complicate. Sicuramente le forze di polizia, ma non solo. L’idea è quella di ricercare un modo che possa evitare che siano sempre automaticamente esposti a una serie di adempimenti che poi si rivelano pesanti e sproporzionati sul piano economico e professionale, per tempi molto lunghi prima che si accerti la loro innocenza. E questo anche quando appare sin da subito sufficientemente chiaro che abbiano agito nel pieno esercizio delle loro funzioni.”
“Nessuna immunità. Ci mancherebbe. È respinta dalle stesse organizzazioni sindacali dei poliziotti”, assicura Piantedosi che alla domanda se non ci sia il rischio di giustificare eventuali abusi risponde: “È ingeneroso solo pensarlo. Con la prossima approvazione del disegno di legge Sicurezza puntiamo esclusivamente al sostegno economico alla tutela legale: in molti casi, sospensioni e spese legali rappresentano una condanna anticipata. Non inciderà minimamente sui processi, ma è giusto che lo Stato anticipi le spese legali di chi svolge un lavoro obbiettivamente più difficile e rischioso.”

Cosa Aspetti? Al costo di meno di un caffè al mese potrai leggere le nostre notizie senza gli spazi pubblicitari ed accedere a contenuti premium riservati agli abbonati – CLICCA QUI PER ABBONARTI