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FORZE ARMATE: PINOTTI,GRAVE PROBLEMA INVECCHIAMENTO PERSONALE. TROPPI IN SERVIZIO PERMANENTE

“E’ grave il problema dell’ invecchiamento
generalizzato del personale militare”. Lo ha detto il ministro della
Difesa, Roberta Pinotti, illustrando in Parlamento i contenuti del Libro
Bianco, uno dei cui obiettivi e’ quello di ridurre il personale a tempo
indeterminato, più anziano, e di avere più militari in ferma prefissata,
quindi con contratti “a termine”, più giovani.

La Pinotti ha ricordato che già oggi
l’eta’ media e’ di 37 anni
e che questo determinerà in prospettiva un effetto “potenzialmente
molto negativo” in termini di efficacia delle Forze armate perché ci
sara’ una quota sempre più alta di militari troppo anziani per essere
validamente impiegabili in operazioni, senza correre “inaccettabili
rischi”.
Il fatto e’ che, ha spiegato il
ministro, abbiamo una struttura del personale che e’ praticamente invertita
rispetto a quella dei Paesi europei con i quali ci confrontiamo. Mentre infatti
in Italia l’87% del personale militare e’ in servizio permanente e il restante
13% e’ rappresentato da volontari che prestano servizio per un periodo di tempo
prestabilito
, in Francia solo il 37% e’ in servizio permanente contro il 63% di
personale a contratto e in Germania il 30% contro il 70%.
“Si tratta, quindi, di un problema
strutturale, non contingente, e per risolverlo non basterebbe l’adozione di un provvedimento
‘una tantum'”, ha detto la Pinotti, secondo cui occorre cambiare
strutturalmente la nostra “piramide dell’eta’”.

“Dobbiamo, insomma, intervenire in
maniera attenta, graduata nel tempo, per giungere ad un nuovo equilibrio che
sia sostenibile, assicurando da un lato l’operatività delle Forze armate e,
dall’altro, una corretta tutela per coloro i quali, dopo aver ben servito nelle
Forze armate, rientreranno nel mondo delle professioni civili”, ha detto
il ministro, facendo riferimento ai giovani assunti con contratti a termine. 
Le
misure di riequilibrio prospettate nel Libro Bianco, ha precisato la Pinotti,
riguarderanno il futuro e non i percorsi di chi e’ gia’ in servizio e potranno
essere adottate attraverso provvedimenti legislativi, “nei quali il ruolo
del Parlamento sara’ centrale”. Giro di vite, infine, per le promozioni
agli alti gradi, che verranno attribuite “solo in funzione della disponibilità di precisi incarichi da ricoprire”.

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