Carabinieri

Finta malattia: maresciallo presentava certificati per evitare “servizi scomodi”. Condanna di un anno al medico ed al sottufficiale

Pavia, 27 ottobre 2020 – False malattie per evitare al carabiniere servizi a lui non graditi: ora l’ex maresciallo e quello che all’epoca dei fatti era il suo medico sono stati condannati a un anno di reclusione ciascuno con sospensione condizionale della pena. La sentenza è stata emessa ieri dal tribunale di Pavia, dove i due erano a processo con l’accusa di aver prodotto certificati di malattia per finte indisposizioni. Lo scopo sarebbe stato quello di permettere all’allora militare dell’Arma, ora in pensione, di non partecipare a particolari attività fuori ufficio. La corte li ha condannati per falso e per la norma specifica della falsa attestazione da parte dei dipendenti pubblici per non presenziare al lavoro. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2014 e il 2015, quando l’allora maresciallo sembra abbia presentato circa una decina di certificati di malattia in concomitanza con eventi particolari, per esempio servizio d’ordine allo stadio Fortunati di Pavia.

Le circostanze avevano insospettito i superiori che avrebbero avviato approfondimenti. Inoltre, sarebbe emersa un’intercettazione in cui l’ex maresciallo avrebbe affermato la sua intenzione di produrre un certificato proprio per evitare un servizio. Il militare la maggior parte delle volte si era rivolto al suo dottore. In alcuni episodi al servizio di guardia medica. Conclusa l’indagine, era scattato l’iter giudiziario. Oltre ai reati per cui i due sono stati condannati, era stato contestato anche quello di truffa in quanto mettendosi in malattia ed essendo dipendente pubblico, il militare avrebbe percepito il compenso previsto, tuttavia per questo capo d’accusa entrambi gli imputati sono stati assolti. L’avvocato difensore del medico, Alessandra Stefàno, promette ricorso: “Sentenza assurda e del tutto incomprensibile. Evidentemente il giudice non ha capito. Scontato il ricorso in Appello, non c’è bisogno di attendere le motivazioni”.

Redazione articolo a cura di Nicoletta Pisanu per il Giorno.it

Lascia un commento

error: ll Contenuto è protetto