Dirigenti pubblici, pioggia di aumenti: 582 euro medi al mese e superpremi per pochi eletti
La macchina dei rinnovi si riaccende, ma la corsia preferenziale è solo per i dirigenti
Il 29 aprile 2025 si è tornati a parlare di contratti nella pubblica amministrazione. Il tavolo all’Aran ha riaperto i battenti e, sebbene la riunione non sia stata risolutiva, il segnale è forte e chiaro: la macchina dei rinnovi si è rimessa in moto. Ma non per tutti.
Il messaggio tra le righe è semplice quanto spiazzante: i veri beneficiari della nuova stagione contrattuale sono i dirigenti. E non si parla di briciole.
Aumenti da capogiro: 582 euro lordi al mese in media
Per i 6.160 dirigenti delle Funzioni centrali – tra ministeri, agenzie fiscali e enti pubblici non economici come INPS, INAIL, ACI – il nuovo contratto porta in dote un aumento medio stimato dall’Aran in 582,57 euro lordi al mese.
Una cifra che spicca se confrontata con gli aumenti finora riconosciuti a impiegati, infermieri, insegnanti, forze armate e di polizia. E mentre per molti il rinnovo del contratto è ancora lontano, per i vertici si parla già di arretrati a cinque cifre e buste paga extra-ricche grazie a una una tantum fino a 15.000 euro.
Aumenti percentuali uguali per tutti? Sì, ma non è la stessa musica per chi guadagna sei zeri
È vero: il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (Ccnl) prevede, come per tutti i dipendenti pubblici, un aumento del 6% sulle retribuzioni. Ma c’è 6% e 6%. Quando questo scatto si applica su stipendi che viaggiano attorno ai 126.000 euro annui, come nel caso dei dirigenti di prima e seconda fascia delle Funzioni centrali, il risultato cambia drasticamente. Il conto è presto fatto: il rinnovo porta a casa circa 582 euro lordi al mese per 13 mensilità. Una cifra che fa rumore, soprattutto se confrontata con gli aumenti dei comparti “normali”, dove lo stesso 6% si traduce spesso in meno della metà. Stessa percentuale, ma tutt’altra sostanza.
Premi e bonus? Solo per pochi
Nel contratto si introduce anche un sistema di premi alla performance. Ma attenzione: non tutti potranno accedervi. Solo il 30% dei dirigenti, quelli considerati “eccellenti”, riceveranno i superbonus, in linea con quanto previsto dal DDL Merito.
Il criterio? Niente automatismi. Conta il risultato, la valutazione, la prestazione individuale. Una scommessa sul merito che però rischia di alimentare disuguaglianze e malumori all’interno di un comparto già stratificato.
Formazione obbligatoria e carriera rapida
Il nuovo testo spinge con forza sulla formazione obbligatoria: almeno 40 ore annue, da svolgere anche online, con focus su leadership, innovazione organizzativa e gestione del cambiamento.
Chi si distingue, avrà accesso prioritario a incarichi di prestigio e percorsi di alta formazione. Per i più giovani, arriva anche un sistema di mentorship strutturato: senior e junior insieme per “modernizzare” la macchina statale.
Welfare su misura: il lusso di scegliere
A completare il pacchetto, arriva un welfare personalizzato. Con un sistema a punti, ogni dirigente potrà scegliere fra assistenza sanitaria integrativa, coaching, corsi executive, e servizi per la conciliazione vita-lavoro.
Mentre molti lavoratori pubblici aspettano ancora risposte su orari flessibili e smart working, i vertici si preparano a una PA su misura, dove ognuno potrà modulare i propri benefit.
Conclusione: una PA a due velocità, e il motore gira solo per chi comanda
Il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego è finalmente ripartito, ma la spinta propulsiva sembra riservata solo ai vertici. I dirigenti, già ben posizionati nella gerarchia retributiva, incassano aumenti sostanziosi, premi selettivi e benefit su misura, mentre il resto della macchina statale arranca, tra attese infinite e rincorse a risorse che non arrivano mai. La retorica della “modernizzazione” rischia di trasformarsi in un’operazione di lifting di lusso per pochi, lasciando indietro chi, ogni giorno, tiene in piedi scuole, ospedali e uffici pubblici. La PA cambia pelle, ma a guardarla bene, è sempre la stessa: piramidale, diseguale e a trazione dirigenti.
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