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Crosetto illustra le linee programmatiche della Difesa: “Le Spese militari italiane aumenteranno. E’ innanzitutto un dovere verso i nostri militari”

Tutti i governi hanno ribadito l’impegno a raggiungere l’obiettivo del 2 per cento del Pil di spesa per la difesa. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in risposta alle domande davanti alla commissione Difesa della Camera e alla commissione Esteri e Difesa del Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero. “L’impegno con la Nato nasce nel 2014. È stato ribadito da tutti i governi che si sono succeduti. La differenza tra gli esecutivi sta nei tempi ipotizzati”, ha spiegato Crosetto. “Nessuno ha mai contestato questo obiettivo. Ci sono Paesi della Nato che chiedono addirittura di arrivare al 3 per cento. Noi siamo attestati intorno all’1,4 per cento”, ha precisato il ministro. “In questo momento nessun Paese è in grado di tagliare le spese per la difesa”, ha aggiunto.

Il disagio provato dai cittadini nel finanziare la difesa

“Molti cittadini provano disagio al pensiero che le loro tasse siano usate per finanziare la difesa ma è innanzitutto un dovere verso i nostri militari”, ha detto il ministro della Difesa. “L’inefficacia dei sistemi d’arma ha conseguenze che nessuno vuole provare”, ha spiegato Crosetto, in riferimento all’attualità internazionale. Inoltre, ha detto “noi ci muoviamo quando sappiamo di essere dalla parte del giusto”, sempre nel rispetto “dei principi del diritto internazionale e umanitario”. In terzo luogo, ha affermato Crosetto a proposito della necessità di finanziare la spesa per la Difesa, “larga parte del progresso della nostra società è una traslazione dei progressi ottenuti dalla ricerca a scopi militari”.

La necessità di un sistema efficace di armamenti

Per il ministro della Difesa “la capacità di generare sicurezza è sempre stata correlata alla capacità di impiego delle innovazioni tecnologiche. Questa capacità si manifesta nel “dotarsi di proprie stabili capacità cyber, nel mantenimento di un sistema aerospaziale, nello sviluppo di sistemi che impiegano l’intelligenza artificiale”, che sono “solo alcuni” degli elementi essenziali. “Occorre certezza della stabilità dei finanziamenti”, ha avvertito Crosetto.

Revisione delle strutture di vertice

Serve “una profonda evoluzione in chiave interforze dello strumento militare sul piano ordinativo, logistico, tecnologico e normativo. Sono molte le iniziative da avviare per una simile condizione, a partire da una revisione delle strutture di vertice, che elimini le duplicazioni non dettate da esigenze di ridondanze operative e che consenta il miglioramento della qualità e del contenimento dei tempi nei processi di lavoro. Occorre poi unificare i settori e i servizi comuni alle diverse forze armate”, ha detto Crosetto.

Nuovo Modello di Finanziamento della Difesa

Bisogna definire un nuovo modello di finanziamento nel settore di investimento della Difesa, basato su una legge triennale sull’investimento, che accorpi in un’unica manovra i volumi finanziari relativi a tre provvedimenti successivi con una profondità di 17 anni. Tale intervento consentirebbe di supportare efficacemente la posizione nazionale sui tavoli internazionali dei vari programmi cooperativi con possibili ricadute sulle scelte di investimento e occupazionali dell’industria”, ha proseguito Crosetto.

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