Carabinieri

Comando Generale dell’Arma: La decisione di assegnare Carabinieri alla Camera e al Senato in deroga alle norme

Pare che il Comando Generale dell’Arma abbia deciso di assegnare 24 carabinieri alla Camera dei Deputati e 19 carabinieri al Senato della Repubblica, verosimilmente in deroga alle attuali norme sui profili di impiego che prevederebbero un periodo minimo di permanenza presso le stazioni. Una decisione che ha suscitato un dibattito acceso tra i militari, i commenti di alcuni sindacati e riverberato nelle chat dei carabinieri. Sono diverse, infatti, le questioni sollevate riguardo all’opportunità e l’eventuale inadeguatezza di tale previsione di impiego per l’Arma dei carabinieri.

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Carabinieri alla Camera e al Senato: Un’Occasione per Rafforzare la Sicurezza Istituzionale: Quali Opportunità e Rischi per l’Arma?

Una delle preoccupazioni sollevate, riguarderebbe la formazione del personale. Infatti, i neo carabinieri destinati ai palazzi istituzionali dovranno affrontare sfide particolari, come la protezione dei parlamentari e dei visitatori, il controllo degli accessi e la vigilanza degli spazi sensibili. È quindi fondamentale che il personale assegnato a questo incarico sia formato adeguatamente e abbia acquisito le competenze e l’esperienza necessarie per affrontare queste sfide.

Un altro dei problemi che è stato sollevato riguarderebbe anche le difficoltà alloggiative per i nuovi carabinieri. Se tali trasferimenti dovessero avvenire non sarà facile garantire a tutti una sistemazione adeguata, soprattutto considerando che molti possono provenire da regioni diverse e non necessariamente dalla capitale o dalle zone limitrofe, dove si presterà servizio. Inoltre, un altro elemento che desta preoccupazione è relativo ai criteri di selezione del personale, visto che tutti i carabinieri sono frequentatori di corso con pari anzianità di servizio.

Se da un lato, l’assegnazione di questi militari presso un’istituzione così importante può rappresentare un’opportunità di visibilità e prestigio per l’Arma dei Carabinieri che potrebbe garantire il rafforzamento della cooperazione tra l’Arma e le istituzioni politiche, dall’altro ha destato il malcontento dei carabinieri in prenotazione e quindi in attesa di essere potenzialmente trasferiti.

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“Il Malcontento dei Carabinieri Anziani: Le Aspettative di Carriera a Rischio?”

Molti carabinieri nutrivano aspettative di carriera che prevedevano l’arrivo presso Camera o Senato dopo anni di prenotazione e di servizio nelle stazioni. La possibilità di optare volontariamente per questi incarichi anche da parte dei carabinieri residenti nel Lazio ha generato, invece, un certo scontento tra i militari dell’Arma.

Senza dubbio, la destinazione di un numero così elevato di carabinieri alla sorveglianza delle sedi istituzionali rappresenta un effettivo privilegio per gli stessi carabinieri. Tuttavia, se questo privilegio dovesse continuare a pesare sulle spalle dei colleghi che lavorano nelle stazioni e che svolgono un ruolo fondamentale nella sicurezza della nostra nazione, non ci sarebbe dubbio che questa scelta di impiego di risorse sarebbe da definire come ingiustificabile e non utile, rappresentando una riduzione delle risorse disponibili per le stazioni e i reparti territoriali, che spesso sono sottoposti a una forte pressione operativa. 

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Deroga alle norme dell’Arma dei Carabinieri: una decisione autonoma o richiesta istituzionale?

È importante capire se questa decisione è stata presa autonomamente dall’Arma dei Carabinieri o se è stata fatta su richiesta dei Palazzi Istituzionali che, in tale ultima ipotesi dimostrerebbero di non riconoscere le evidenti problematiche operative di molte realtà territoriali del nostro Paese.  In ogni caso, è necessario che le istituzioni garantiscono il corretto funzionamento delle norme e il rispetto delle leggi. La decisione di derogare alle norme dell’Arma dei Carabinieri non deve essere presa alla leggera, ma con attenzione e considerando attentamente le conseguenze che potrebbe avere sulla credibilità delle istituzioni. Nel momento in cui le norme vengono disattese, l’immagine dell’Arma rischia di essere offuscata e questo potrebbe creare sfiducia nei confronti dell’intero sistema.

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